Elezioni, il Pd apre alle primarie Talmelli: "Un segnale forte per unire tutte le opposizioni"

Il centrosinistra locale pensa a un campo largo in vista del 2024 per uscire dall’attuale fase di stallo "Una consultazione rivolta a tutte le forze che si riconoscono in questa area". Nomi ancora top secret.

Elezioni, il Pd apre alle primarie  Talmelli: "Un segnale forte  per unire tutte le opposizioni"

Elezioni, il Pd apre alle primarie Talmelli: "Un segnale forte per unire tutte le opposizioni"

di Federico Di Bisceglie

E se il candidato sindaco del centrosinistra uscisse dal cilindro delle primarie? E’ ancora un’ipotesi, ma che sembra prendere parecchio piede all’interno della segreteria comunale del Pd. Sarebbe proprio questa la linea che vorrebbe seguire il segretario, Alessandro Talmelli, per designare il nome da lanciare nella campagna elettorale per le amministrative del 2024. Perché, dice, "la città resta contendibile". Alla base c’è una ragionamento politico ben preciso. "Non è accettabile – spiega Talmelli – rassegnarsi all’idea che non ci possa essere un candidato credibile, espressione di un’area politica che ha governato la città per oltre settant’anni". La priorità, in questa fase, comunque deve essere "l’unità del centrosinistra". E dunque si parte nel ragionamento dal Tavolo delle opposizioni. L’aggregazione che mette assieme tutti i partiti della minoranza: dal Pd al Psi, passando per Italia Viva, Azione e Alleanza Verdi-Sinistra. Talvolta anche il Movimento 5 Stelle, a seconda dei temi.

Questo è l’approccio metodologico. "Al di là del candidato – prosegue nel ragionamento il segretario dem – il tavolo delle opposizioni deve essere impegnato a lavorare sui temi, costruendo quindi l’agenda di governo al candidato o alla candidata che sarà". Per ora, anche per evitare di bruciare eventuali ‘papabili’, di nomi non se ne fanno. Bocche cucite. Anche se, tiene a rimarcare Talmelli, "i rapporti con gli altri partiti dell’opposizione sono ottimi". L’ambizione del segretario dem, chiaramente nella prospettiva in cui il Pd sarebbe comunque il perno della coalizione del centrosinistra, sarebbe quella di mettere d’accordo tutti. Impresa non facile: difficile immaginare un nome che possa mettere d’accordo Italia Viva (e quel che resta del Terzo Polo) e una forza come il Movimento 5 Stelle. "Un nome dirompente – osserva Talmelli – d’impatto e credibile, forse potrebbe anche ‘saltare’ la fase delle primarie". Al contrario, in presenza di una ‘rosa di nomi’ di possibili candidati, "le primarie potrebbero essere un primo importante segnale, anche per saggiare il consenso popolare". Beninteso che si tratta ancora di un’ipotesi che dovrà passare il vaglio delle altre componenti della minoranza, ma la volontà del segretario dem sarebbe quella di organizzare una consultazione "allargata a tutte le componenti civiche che aderiscono, anche idealmente, all’area del centrosinistra". Da Azione Civica a Ferrara Bene Comune. Il ruolo dei ‘civici’ o meglio, delle civiche, nel 2024 sarà probabilmente determinante. Sia sul versante del centrodestra – il sindaco Alan Fabbri ha già fatto sapere che sarebbe al lavoro per la composizione di una civica ‘del sindaco’ – sia del centrosinistra. Ma torniamo al candidato. Unico, sarà difficile, come detto. Tanto più che il coordinatore di Italia Viva, Federico Orlandini, proprio sulle colonne del Carlino, aveva specificato che la loro volontà sarebbe quella di individuare un candidato autonomo. A breve il tavolo si riunirà per stabilire la linea.