Elisa Maietti funerale a Ferrara, le amiche: “Hai lasciato una sorgente di acqua viva”

Mille persone e una grande commozione per l’ultimo saluto alla giovane ricercatrice Unibo, morta dopo il parto, nella chiesa parrocchiale di San Martino: l’abbraccio degli amici e degli scout alla famiglia. La cerimonia guidata dall’arcivescovo monsignor Perego

Ferrara, 11 maggio 2023 – “Non c’è amore più grande di chi dà la vita”. Sono le commosse parole di monsignor Perego nel giorno dell’ultimo doloroso saluto a Elisa Maietti, 33 anni, la ricercatrice universitaria morta lo scorso 4 maggio poche ore dopo aver dato alla luce la sua prima figlia, Alice. In una giornata grigia e uggiosa, una folla si è assiepata dentro la chiesa parrocchiale della frazione di San Martino, tantissime le persone rimaste fuori. In totale erano presenti quasi mille persone

I funerali di Elisa Maietti a Ferrara
I funerali di Elisa Maietti a Ferrara

Una commozione collettiva di un’intera comunità, amici, conoscenti, mamme, giovani e tanti di questi con il fazzoletto al collo simbolo dello scoutismo, per ricordare Elisa e il suo impegno con gli scout. Tutti si sono stretti in un grande abbraccio verso il marito Andrea, mamma Albertina e il papà Francesco. Una storia che ha toccato il cuore di tante famiglie, incredulità, dolore, ma allo stesso tempo un pensiero concreto per la piccola Alice. Tanto che da subito è partita una raccolta fondi spontanea.

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Le parole di monsignor Perego

Una cerimonia religiosa alla presenza del parroco don Giancarlo Donà e con Monsignore Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, il quale nella sua intensa omelia ha ricordato Elisa Maietti: “Ha gustato l’amore di Dio, in rispetto per la giustizia, in gesti di pace, in preghiera, nella tutela ed educazione dei piccoli e dei giovani, soprattutto nello scoutismo, prima nel Ferrara 4 (San Luca) e poi nel Ferrara 3 (Santo Spirito), fino a dare la sua vita per generare sua figlia Alice. Anche i testimoni che Elisa prediligeva, erano testimoni di fede che hanno amato la giustizia, educatori che hanno dato la loro vita: non a caso nell’anniversario della morte di don Pino Puglisi, il sacerdote siciliano ucciso dalla mafia trent’anni fa, aveva postato e inviato la foto del sacerdote beato e martire ai suoi ragazzi e amici. Le scelte di fede, di politica, cioè di amore alla città, di servizio hanno rafforzato e incanalato l’amore di Elisa come figlia, amica, educatrice e capo scout, promessa sposa, madre. Queste scelte -ha proseguito monsignor Perego – hanno dato sapore alla sua vita, come il sale da sapore alle cose e hanno illuminato la sua vita e la vita delle persone che ha incontrato, educato, come la luce illumina la casa”.

Monsignor Perego, ha poi ricordato il viaggio fatto da Elisa, come capo scout, alla ‘route’ in Albania e il messaggio che lei stessa scrisse: “Ora so che il servizio non è qualcosa da fare nel tempo libero, ma un modo di porsi nella vita… che non posso costruire la religione su misura, che se la chiesa è imperfetta, è perché è fatta di uomini fragili come me; e so che devo guardare oltre il mio orticello, che faccio parte di una comunità più grande l’umanità”. Una vita quella di Elisa, che è stata trascorsa con l’impegno verso il prossimo: “Le parole scritte da Elisa prima di partire per l’Albania - ha aggiunto monsignor Perego – sono come un testamento, un testimone che viene consegnato a noi, in questo momento di silenzio, carico di angoscia soprattutto per voi familiari Albertina, Francesco, Andrea e voi tutti amici. Sono parole di chi oggi fa una seconda partenza verso la casa del Padre, dove la incontreremo anche noi. Sono parole che, come il sale, non perdono sapore e che, come luce, illuminano il nostro cammino, che ci rendono Elisa sempre vicina, sempre in comunione e non lontana”.

In conclusione il vescovo ha salutato la giovane: “Cammina, cammina, cara Elisa e incontrerai questa volta non i laghi e i monti e il mare d’Albania, ma una ‘tenda speciale’ di un Padre che ti aspetta sulla soglia, dove ha preparato per te un posto. E guarda questa tua chiesa, santa e peccatrice, radunata attorno a tua figlia, ai tuoi familiari, ai tuoi amici scout, perché non si stanchi mai di camminare e di scegliere il bene, di amare Dio e il prossimo con tutto se stessi e come se stessi”.

Elisa Maietti, le lettere delle amiche

In conclusione della cerimonia funebre, prima dell’uscita del feretro dalla chiesa gremita, spazio alle lettere con i ricordi e parole toccanti delle amiche: “Cara Eli hai sempre avuto una marcia in più rispetto a tutti- Tu eri pronta a consigliare su ogni cosa, ci stimolavi e bacchettavi quando c’era bisogno come solo tu sapevi fare, era incredibile, riuscivi a tirare fuori il meglio di tutti noi. Non ti risparmiavi su niente. Hai lasciato una sorgente di acqua viva piena di vita, dove noi attingeremo per sempre”.

E ancora: “Grazie per tutto quello che ci hai regalato a partire del tuo sorriso…Buona Strada”. Al termine sono stati consegnati ai presenti tre semi di girasoli: “Un fiore che rappresenta lo spirito solare della nostra amata Eli”.