"Eni e Basell presto al Mise per l’accordo"

L’assessore regionale Colla, il sindaco Fabbri e il presidente della provincia Padovani hanno scritto al viceministro Pichetto. Ieri il summit

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di Federico Di Bisceglie

A premere sull’acceleratore è l’assessore regionale alle Attività Produttive, Vincenzo Colla. Ieri sera, al tavolo della Chimica, la novità sostanziale che è emersa è la lettera che l’amministratore di viale Aldo Moro (di concerto con il sindaco di Ferrara Alan Fabbri e il presidente della Provincia, Gianni Michele Padovani) avrebbe indirizzato al viceministro al Mise Gilberto Pichetto Fratin. Una lettera nella quale, da quello che trapela, l’esponente della giunta regionale ha tenuto a fissare due punti fermi per tentare di salvaguardare il Polo Chimico ferrarese all’indomani della chiusura del cracking di Marghera. Il primo punto è più che altro una richiesta. Ossia convocare quanto prima, proprio al Ministero dello Sviluppo Economico i due parimi attori della partita – Eni e Basell – per arrivare alla firma dell’accordo commerciale sulle forniture. Accordo, quest’ultimo, che dovrà avere un respiro ampio e un termine "almeno quinquennale", riferiscono i sindacati. Anche perché se non ci sarà l’accordo, stando a quanto viene riferito a margine dell’incontro, non ci sarà la firma della Regione sul protocollo d’intesa che dovrebbe mettere d’accordo tutti i soggetti interessati. Ieri pomeriggio, a illustrare nel dettaglio il piano di investimenti di Versalis è stato l’amministratore delegato Adriano Alfani. Per Eni era presente il responsabile delle risorse umane Davide Calabrò. Sul versante delle parti sociali, Cgil ha schierato la segretaria generale Veronica Tagliati e il rappresentante della categoria dei chimici (Filctem) Fausto Chiarioni. La Cisl era rappresentata dalla segretaria Bruna Barberis e dal segretario regionale della Femca-Cisl, Franco Garofalo e il segretario della Femca-Cisl di Ferrara, Luigi Baiano. Presenti anche il segretario della Uil Massimo Zanirato e il numero uno della Uiltec, Vittorio Caleffi. Al tavolo anche il sindaco di Ferrara Alan Fabbri che, da quanto trapela, avrebbe sostenuto la linea dell’amministrazione che si sostanzierebbe nella volontà di salvaguardare non solo l’impianto in sè, e dunque le forniture, bensì le ricadute sull’intero indotto che il Polo Chimico, attraverso la sua attività, scarica su tutta la Provincia e il territorio ferrarese. Ma torniamo alla questione di fondo, sollevata dai sindacati in particolare. "Il nodo – spiegano – rimane quello dell’accordo commerciale tra Eni e Basell. Accogliamo con estremo favore che le istituzioni del territorio abbiano scritto al viceministro per chiedere il confronto tra le due realtà. Tuttavia, occorre arrivare quanto prima a una soluzione".

L’altro punto che inquieta i rappresentanti dei lavoratori è legato alle forniture e al piano di investimenti che Versalis, per bocca dell’amministratore delegato Alfani, ha esposto al tavolo. "Ci sono arrivate – così i sindacalisti – rassicurazioni per quello che riguarda le forniture di etilene. A ben guardare però, la materia prima di cui il Petrolchimico, soprattutto in determinati impianti, ha maggiore necessità è il propilene. Su questo, non ci sono rassicurazioni. E questo ci preoccupa". L’unica risposta, si avrà con ogni probabilità dopo il confronto tra Eni e Basell. Speriamo che avvenga presto.