"Episodio isolato, ora rischia la sospensione"

Il presidente dell’Ordine dei commercialisti: "Prima dobbiamo capire se è un nostro iscritto, nel caso deciderà il Consiglio di disciplina"

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"Un episodio isolato". Nella voce di Riccardo Carrà non vi è la minima traccia del timore che questa vicenda sia o possa diventare, in qualche modo, una prassi assodata. Il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Ferrara è fermo anche nella convinzione che la notizia di cronaca non danneggerà l’immagine del settore: "Certamente non è una bella pubblicità – incalza – ma in tutte le professioni esiste la pecora nera. Questo, però, non inficia la credibilità di tutti i nostri iscritti". E, per Ferrara, si parla di circa cinquecento professionisti. A proposito: il primo nodo da sciogliere è proprio comprendere se il commercialista in questione appartenga davvero all’ordine. "Spesso – prosegue Carrà – capita che vi siano persone che si occupano di contabilità ma che, all’atto pratico, non siano iscritte all’albo. E’ noto indicare con il termine ‘commercialista’ anche altre tipologie di lavoratori, che però non sono ufficialmente tali". Appurato eventualmente ciò, servirà poi capire se il professionista denunciato dalle Fiamme gialle sia tra i cinquecento ferraresi. Ad ogni modo, l’iter in questi casi è chiaro: "Una volta che la Guardia di finanzia o la procura ci inoltra il provvedimento – spiega ancora il presidente – comunichiamo il tutto al Consiglio di disciplina. A questo punto, viene aperto un procedimento disciplinare nei confronti della persona accusata: una misura che, in seguito, viene poi sospesa in attesa di informazioni più dettagliate circa il comportamento tenuto dal medesimo iscritto". Ma, concretamente, cosa rischia il soggetto? "Data la gravità dell’episodio che sta emergendo in queste ore – insiste Carrà – è possibile che si possa arrivare alla sospensione". Tradotto: il professionista in questione non può più esercitare il proprio lavoro. Una decisione che, nel caso, viene comunque comunicata tempestivamente al tribunale e a tutti gli uffici competenti, affinché siano informati del nominativo del condannato. Per il momento, comunque, sul nome della persona coinvolta vige il massimo riserbo. Anche lo stesso presidente dell’ordine dei commercialisti non è in grado di abbozzare alcuna ipotesi. Nell’ambiente, la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno e, per il momento, nessuna voce o indiscrezione circola tra i corridoi degli studi. "Noi svolgiamo la nostra professione in maniera corretta – conclude Carrà – e diamo la piena disponibilità alle autorità qualora ci venisse chiesto di collaborare".

Matteo Langone