Erasmus, boom di richieste: 522 studenti

La nostra università sta implementando le occasioni di studio all’estero. Convenzioni con 250 atenei europei. "Trend in crescita"

Migration

di Federico Di Bisceglie

Una delle rivoluzioni più apprezzate nell’esperienza di studi universitari è sicuramente quella dell’Erasmus. E, anche sul fronte dei soggiorni per studio all’estero, il nostro ateneo primeggia. Partiamo dai numeri. Con il programma Erasmus studio, lo ricordiamo, gli studenti possono trascorrere un periodo di studio da tre a dodici mesi in un Ateneo europeo convenzionato. Per ogni ciclo di studio si possono frequentare i corsi, sostenere gli esami, preparare la tesi di laurea e svolgere attività di tirocinio curricolare. Il plafond di risorse assegnato a Unife dalla European education and culture executive agency (Eacea) tramite l’agenzia nazionale Erasmus ammonta a oltre 652mila euro.

Quella dell’Erasmus è una pratica piuttosto diffusa anche tra gli studenti del nostro ateneo. Peraltro segnando un trend in costante crescita. Tant’è che sono ben 522 gli studenti idonei a partire (tra studio e traineeship). Di questi, 313 hanno già ricevuto la borsa per studio e sono partiti. La borsa di studio Erasmus prevede una quota in parte erogata dall’Unione Europea, in parte dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Il contributo va dai 250 ai 300 euro per ogni mese di mobilità in base al paese di destinazione, mentre il contributo Miur viene calcolato su base Isee ed è erogato nella misura del 80% simultaneamente al finanziamento Erasmus+. Il restante 20% viene erogato dopo la conclusione del periodo di scambio, una volta consegnata la documentazione e a fronte del riconoscimento di almeno 12 crediti formativi universitari di attività didattica. Torniamo ai dati.

"Si tratta di un aumento considerevole – fanno sapere dall’ateneo – non soltanto rispetto ai due anni accademici che hanno risentito della situazione pandemica (201920, per quanto concerne il secondo semestre e l’anno accademico 2020-21, soprattutto nel primo semestre con ripresa nel secondo) ma anche nell’anno accademico pre-covid, ossia 2018-19, quando sono partiti in circa 360 universitari. La peculiarità del programma erasmus è quella di essere piuttosto traversale tra facoltà. Perciò, da un’analisi dei flussi, si nota che partono studentesse e studenti di tutti i corsi, da Studi Umanistici ed Economia, fino a Fisica, Scienze biologiche, Scienze motorie, Medicina. Peraltro, rilevano dall’ateneo, "si nota una crescita di interesse verso i tirocini all’estero". Tante, nell’ambito dei programmi di scambio, sono stati le convenzioni che l’ateneo ha stipulato nel corso degli anni.

A oggi si contano circa duecentocinquanta atenei europei convenzionati. Come detto in premessa, il morso della pandemia ha tutt’altro che disincentivato gli studenti del nostro ateneo ad aderire ai programmi di studio all’estero. In particolare, tra l’anno accademico 2020-2021 e 2021-2022 i ‘candidati’ hanno subito un incremento di duecentocinquanta unità. Un segno ulteriore di vivacità del nostro ateneo. Un’università che, anche durante i mesi più difficili, ha saputo essere attrattivo e attrarre tanti giovani studenti verso le tante opportunità che offre.