
Una maggior consapevolezza sui nostri comportamenti, l’ineluttabilità di scelte, anche dolorose per il futuro degli stabilimenti balneari, con la chiara indicazione che molti non avranno più spiaggia davanti a loro, e il fondamentale lavoro, a volte poco conosciuto, di messa in sicurezza e capacità irrigue, del Consorzio Pianura di Ferrara.
Sono alcuni degli elementi del seminario "Ridisegnare Volano. Costruire scenari, proporre azioni", promosso dall’associazione "Volano Borgo Antico" e tenutosi al centro congressi gremito di Canneviè a Codigoro. Il presidente dell’associazione Marco Ruffato ha ricordato "la volontà di studiare e sperimentare, di chi vive in questi territori, con l’Ateneo ferrarese una fondamentale interlocuzione sugli scenari futuri che interesseranno i litorale di Volano, ma anche di gran parte dei lidi comacchiesi".
L’architetto urbanista Romeo Farinella ha precisato come al momento non ci sono già soluzioni, ma andranno cercate, guardando anche realtà straniere. Fra queste le ipotesi di stabilimenti balneari dietro le dune sabbiose, sopraelevati, che consentano il raggiungimento del mare percorrendo passerelle in legno soprelevata.
"Un percorso che ha un senso se si opera insieme su temi come Volano – ha detto –, è necessario però che la salvaguardia del territorio si trasformi in azioni politiche concrete pensando che la costa non è solo una fascia di sabbia, ma deve essere interconnessa coi fiumi e l’interno".
Per il geomorfologo Paolo Ciavola, "molti bagni ricadono nella zona a rischio elevato e bisognerà ripensarli. Il litorale di Volano é una costa in erosione da sempre e deve cambiare l’ottica da ripascimenti a difesa dei bagni a effettuati per la difesa del territorio".
Per il Consorzio di Bonifica Alessandro Bondesan ha palesato la delicata situazione del nostro territorio citando la zona "Le Contane" a Jolanda di Savoia, che ha una quota 4,25 metri sotto il livello del mare e ben l’82% del territorio beneficia del sollevamento fatto dal Consorzio. Ha annunciato inoltre come "a fronte di una bradisismo che si sta ormai assestando, si registri invece un eustatismo, l’aumento del livello del mare, che negli ultimi 80 anni è stato di 10 centimetri e le previsioni di fine secolo sono dell’aumento dell’acqua del mare di un metro, con conseguente allagamento di oltre un terzo della provincia e la sparizione definitiva di molte zone costiere.
Insomma, uno scenario da non sottovalutare e che non deve lasciare impreparato nessuno per i prossimi anni, perchè i mutamenti saranno sempre più all’ordine del giorno, di pari passo con quelli climatici.
Sono intervenuti al convegno anche Dimitra Rapti, idrogeologa, Elena Dorato, urbanista, Gianni Lobosco, architetto del paesaggio, e Ugo Rizzo, economista.
Tutti interventi che hanno sottolineato l’importanza di avere sempre più attenzione ai cambiamenti climatici, all’ambiente e ai costi che ne derivano, compresa la possibile scomparsa della stessa specie umana nelle previsioni più catastrofiche.
cla. casta.