UniFe: non supera gli esami, permesso di soggiorno rifiutato

Sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso presentato da una studentessa cinese di Unife. Prima c'era stato il diniego della questura

Ferrara, 28 novembre 2022 - Non ha sostenuto gli esami previsti per poter continuare a rimanere in Italia e la questura di Ferrara non le ha rinnovato il permesso di soggiorno. Inutili i ricorsi al Tribunale amministrativo regionale di Bologna e in seguito al Consiglio di Stato. I giudici amministrativi in entrambi i casi non hanno ritenuto valide le giustificazioni che sono state addotte dalla studentessa.

Non supera gli esami all'università, rifiutato il permesso di soggiorno
Non supera gli esami all'università, rifiutato il permesso di soggiorno

La vicenda riguarda una ragazza cinese che dieci anni fa aveva ottenuto un visto di permanenza in città per poter seguire un corso di lingua italiana, propedeutico all’iscrizione all’università di Ferrara. Superato il corso, la studentessa si è così iscritta alla facoltà di Economia di Unife, per il conseguimento della laurea breve, non riuscendo a superare alcun esame nel primo anno accademico, secondo quanto è stato spiegato nella sentenza del Consiglio di Stato.

Ritardi. La straniera si iscrive comunque iscritta al secondo anno accademico, facendo però ritorno nel proprio Paese, prima dell’inizio delle lezioni. Ma durante la sua permeanza in Cina accusa problemi di salute, rientrando comunque in Italia per riprendere il percorso di studi che la porta nel 2016 a superare il suo primo esame e poi a iscriversi al terzo anno accademico, ma non riuscendo più a superarne altri. Nel 2018 è obbligata a presentare una nuova istanza di rinnovo del permesso di soggiorno per motivi di studio. Domanda che viene rigettata dalla questura di Ferrara, a causa del mancato superamento del minimo di esami utili per poter avere diritto al rinnovo. A questo punto inizia la lunga battaglia legale, che si protrae per quattro anni e si conclude di recente con i giudici capitolini che danno ragione alla questura di Ferrara.

Motivazione. Non era bastato neanche ai giudici del Tar Emilia Romagna, che la studentessa avesse addotto come giustificazione del ritardo a sostenere esami, i problemi di salute in cui era incappata durante il breve rientro in Patria. E così già in primo grado il ricorso sul provvedimento della questura era stato rigettato. Stessa decisione che di recente è stata presa dal Consiglio di Stato. Il mancato accoglimento, come spiegato nella sentenza romana, è dipeso proprio dal non aver superato gli esami previsti dal Dpr 394 del 1999, che impone il superamento di almeno un esame nel primo anno accademico e due in quelli successivi per poter ottenere il permesso di soggiorno per motivi di studio. "In base a questa normativa – scrivono i giudici amministrativi – l’extracomunitario che viene a studiare in Italia deve perseguire questo scopo con un minimo di profitto, altrimenti la sua presenza nel nostro Paese risulta ingiustificata". E non è stato ritenuta valida la giustificazione della studentessa di avere avuto impedimenti per i problemi di salute subiti, perché accaduti in precedenza al biennio in cui la studentessa non ha sostenuto alcun esame. Per questo il suo ricorso è stato rigettato e quindi ritenuto valido il provvedimento della questura di Ferrara con cui era stato rifiutato il rinnovo del permesso di soggiorno. Compensate le spese di giudizio.