MARIO TOSATTI
Cronaca

Impresa ferrarese importava acciaio evadendo i dazi doganali, maxi sequestro

Il titolare dell’azienda indagato per contrabbando. Un’operazione che ha portato al sequestro preventivo di 950mila euro

I finanzieri durante i controlli ai coils di acciaio: appurata l'evasione da parte dell'azienda di dazi doganali, è scattato un sequestro da 950mila euro

I finanzieri durante i controlli ai coils di acciaio: appurata l'evasione da parte dell'azienda di dazi doganali, è scattato un sequestro da 950mila euro

Ferrara, 10 febbraio 2024 – I coils d’acciaio venivano prodotti in Cina, ma la documentazione di trasporto sarebbe stata falsificata, fingendo la provenienza dalla Corea del Sud. Questo è quanto avrebbero rilevato le indagini dirette dall’European Pubblic Prosecutor’s Office (EPPO) di Bologna.

Nel dettaglio, la Guardia di Finanza di Ferrara ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per un importo pari a circa 950 mila euro nei confronti di una società della provincia estense.

I dettagli del provvedimento di sequestro

Il decreto è stato emesso sulla base degli ulteriori approfondimenti investigativi effettuati dal nucleo di polizia economico finanziaria di Ferrara, nell’ambito del procedimento penale che ha visto interessati i responsabili di due imprese (una della provincia estense e l’altra di Varese).

Questi sono stati ritenuti responsabili delle ipotesi di reato di contrabbando e falsità ideologica in atti. Gli amministratori delle società coinvolte nelle indagini avrebbero effettuato operazioni d’importazione di coils d’acciaio prodotti in Cina, che venivano fatti risultare come originari della Corea del Sud per evitare il pagamento dei diritti doganali. In particolare nel mese di ottobre del 2024, le due imprese avevano già subito il sequestro di disponibilità finanziarie per complessivi 2,4 milioni di euro

Perquisizioni in tutta Italia

Dagli ulteriori approfondimenti eseguiti dai finanzieri estensi sono state ricostruite 60 operazioni d’importazione della stessa merce per la quale è stata consegnata, ai competenti uffici dell’Agenzia delle Dogane, certificazione attestante una diversa origine del prodotto.

In particolare, tra la documentazione sequestrata nel corso delle perquisizioni effettuate in varie regioni d’Italia, sono stati individuati gli originali certificati predisposti dalla società produttrice dell’acciaio che riportavano, oltre al nominativo dell’impresa, l’effettiva origine cinese del prodotto.

In sede di importazione delle stesse partite di acciaio le dichiarazioni risultavano poi essere state oggetto di alterazione nella parte attestante la falsa provenienza dalla Corea del Sud.

Il sequestro della somma evasa

Attraverso tale espediente, i responsabili della società ferrarese hanno ottenuto un ulteriore illecito risparmio, per il mancato pagamento dei diritti doganali, quantificato in circa 950 mila euro.

L’intera somma oggetto del sequestro è stata rinvenuta, in fase di esecuzione del provvedimento, sui conti societari. In definitiva ammonta complessivamente ad oltre 3.345.000 euro, l’importo delle disponibilità finanziarie sottoposte a misura cautelare reale nel corso delle indagini.