Ex caserma, si aprono i cancelli "Il taglio del nastro sarà nel 2026"

Tour nell’area in via Cisterna del Follo, ospiterà studentato per 400 allievi e centro commerciale. Il rilancio dopo 30 anni di degrado, in programma incontri con i residenti per illustrare il piano

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di Ruggero Veronese

"Confidiamo di poter inaugurare nel 2026": al termine del sopralluogo all’ex caserma Pozzuolo del Friuli è l’assessore Alessandro Balboni a dare una possibile tempistica per la realizzazione del nuovo studentato, che punta ad accogliere almeno 400 allievi e ad essere il fulcro del progetto di rigenerazione urbana del quartiere. Il piano Feris, così è stato battezzato, promosso negli ultimi mesi dall’amministrazione e finanziato dal consorzio ravennate Arco, è ormai ai blocchi di partenza e nei prossimi mesi si potrebbe concludere l’iter che darà il via libera ai lavori che si svolgeranno in via Scandiana, via Volano e via Caldirolo. Il progetto di rigenerazione urbana dovrebbe portare alla realizzazione oltre allo studentato nell’area dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli, in via Cisterna del Follo, e dell’ex Cavallerizza di via Scandiana – a due passi da Palazzo Schifanoia –, di un parcheggio in via Volano e di una piazza e di un centro commerciale in via Caldirolo, vicino alle mura.

Dopo quasi trent’anni di abbandono l’ex caserma ha quindi riaperto i cancelli a quello che è stato un sopralluogo con tecnici, autorità pubbliche e con la stessa stampa, per dare una prima anteprima del progetto che sta prendendo così il via. "Ma ci saranno altri incontri e tour con la cittadinanza – assicura il coordinatore del consorzio, Marco Da Dalto –, perché vogliamo che i residenti siano informati e vogliamo in questo modo raccogliere le loro opinioni". L’enorme area situata al fianco di Palazzo Schifanoia è abbandonata da quasi trent’anni. Nel 1992 iniziò la dismissione dell’esercito da Ferrara e il graduale svuotamento della caserma, che finì per limitare le attività a pochi locali della struttura fino all’uscita dell’ultimo presidio militare avvenuta nel 1997. E l’aspetto generale del complesso rispecchia del resto il lungo stato di abbandono che ha vissuto in questo periodo. Un quadra fatto di intonaci scrostati, graffiti alle pareti e qualche palo metallico agli ultimi piani dell’ex caserma per tamponare i danni che si sono verificati per lo scorrere del tempo e l’usura ai solai. A livello strutturale però, spiega l’architetto Leonardo Cavalli di Arco, "l’edificio non presenta carenze e non ha subito danneggiamenti dal drammatico terremoto del 2012". Anzi proprio alcune sue caratteristiche strutturali ‘all’antica’, come l’elevato spessore dei muri portanti, secondo Cavalli potrebbero rivelarsi alla fine un vantaggio a livello di performance energetiche della struttura. Come si presenterà quindi la nuova area di fianco a Palazzo Schifanoia? Il progetto prevede la completa apertura e accessibilità dell’attuale piazza d’Armi da via Scandiana, di fronte all’ex cavallerizza che diventerà a sua volta una parte dell’intervento di recupero. Su quel versante è previsto anche l’abbattimento di alcuni piccoli magazzini risalenti agli anni Settanta e la creazione di una zona ristorazione. Mentre l’ex caserma andrà incontro al completo recupero e sarà accessibile anche dal lato opposto, da via Cisterna del Follo. "Credo che la realizzazione di una piazza pubblica sia la destinazione ideale per questi spazi – afferma Cavalli –. Nelle linee di indirizzo precedenti era previsto invece un parcheggio scambiatore, che però avrebbe creato problemi anche al traffico nella zona".