Fabbri: "Curioso di conoscere Tacopina, ha capito che non compra solo una società"

La visita del primo cittadino nel ritiro della Spal: "Dispiacere per Mattioli e Colombarini, ora la proprietà americana diventi un’opportunità"

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A Mezzana è sceso in campo anche Alan Fabbri. In senso letterale: salito da solo nel ritiro della Spal, il sindaco di Ferrara ha incontrato dentro il terreno di gioco mister Clotet e i giocatori della Spal, accompagnato e ospitato dagli amministratori locali Giacomo Redolfi, sindaco di Mezzana, Irene Dalla Valle, assessore allo sport del Comune, Luca Gosetti, presidente del consorzio Mezzana-Marileva, e Fabio Sacco, direttore dell’azienda di promozione del territorio.

L’incontro è stato breve, rapido e informale, con Fabbri in versione montanara, camicia azzurra fuori dei pantaloni e lontano dalla fascia tricolore. "E’ stata solo una cerimonia simpatica – spiega – culminata in uno scambio di doni. Ho dato agli amministratori locali quella della Spal con il numero 21, e loro sono stati molto gentili e ospitali, e hanno ricambiato, con un cesto dei loro prodotti tipici. Abbiamo anche stretto un accordo per la promozione dei rispettivi territori".

A mister e giocatori cosa ha detto, nel breve colloquio?

"Ho voluto principalmente far sentire ai giocatori la vicinanza delle istituzioni, e dare loro un in bocca al lupo. E ho invitato il mister domenica, al rientro a Ferrara dal ritiro in montagna, a venire assieme alla sua famiglia al concerto di Umberto Tozzi in piazza. Ci eravamo già sentiti per telefono in precedenza, con Clotet, e mi è parso un bravo ragazzo e una persona molto disponibile. Ai giocatori ho tenuto anche a dire che il momento non è facile per la transizione tra le due proprietà, e di tenere duro in vista del closing".

Ha letto la prima intervista da spallino in pectore di Tacopina? Cosa pensa dell’avvento di una nuova proprietà?

"L’ho letta e mi sono molto piaciute le parole di Tacopina. In particolare ho notato che ha capito quello che rappresenta la Spal per Ferrara. Viene a prendere non soltanto una squadra di calcio, ma anche un’entità che ha una storia, un bagaglio culturale e una tradizione da difendere, oltre che un simbolo di aggregazione e dello stare insieme. Gli americani spesso hanno una visione diversa, e non era scontato che lui comprendesse cosa significa condurre la Spal".

Forse l’hanno aiutato le precedenti esperienze in Italia, conosce bene il Paese…

"Il nostro territorio e la nostra squadra di calcio hanno molto sofferto in anni non lontanissimi, dalle parti del Duemila. Tacopina ci fa intravvedere prospettive che sembrano importanti. La squadra ovviamente va rinforzata, ma sono fiducioso che con il closing del 9 agosto sarà possibile anche sbloccare questa situazione".

Tacopina rimarrà tre settimane, sino a fine mese…

"E un bene, così avrà modo di conoscere Ferrara e tutte le varie situazioni della Spal".

Le sensazioni che provoca una proprietà straniera al vertice della Spal, per un tifoso storico, oltre che sindaco?

"Come ho già detto in passato, il dispiacere per l’addio di Mattioli e della famiglia Colombarini resta, perchè se la generazione di mio padre è cresciuta con Paolo Mazza, la mia sarà sempre quella del presidente Mattioli, che ci ha regalato il sogno serie A. Ora però siamo davanti a una svolta epocale, per il club e per la città. E credo si debba cogliere l’opportunità che può spalancarsi. Sono curioso di conoscere Joe Tacopina, da parte nostra ci sarà massima collaborazione".

La convenzione per la gestione del Mazza è stata prolungata fino al 2037. Ora sarà il turno del Centro ’Gibì Fabbri’?

"Certo, a breve la porteremo in giunta per l’approvazione. E sarà un altro tassello importante per permettere a chi arriva di pianificare a lungo termine. Anche disporre di strutture così ha un peso nelle trattative".

Merchandising e Academy negli Usa: la Spal può diventare un brand da esportare?

"Sicuramente è una maglia conosciuta in tutto il mondo anche per la sua particolarità. E attendiamo di capire dalla nuova proprietà cosa si può fare anche in termini di promozione turistica. Noi siamo pronti a fare la nostra parte".

Mauro Malaguti

e Mauro Paterlini