"Falsi permessi di soggiorno? Io, estraneo alle accuse"

Parla il commercialista indagato insieme ad altre quarantasette persone. Bizzarri: "Non ho fatto assolutamente niente di quello che mi viene contestato"

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"Sono del tutto estraneo a questa vicenda. In nessuna delle intercettazioni cui sono stato sottoposto sono emersi elementi che attestino le pesanti accuse che mi sono mosse". Non si sottrae Ennio Bizzarri, noto commercialista, quando viene contatto per avere conferma se è lui il professionista indagato nella vicenda dei presunti falsi permessi di soggiorno che ha portato sotto inchiesta quarantotto persone, per reati che vanno dall’associazione per delinquere al falso in atto pubblico nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza. "Vede convivo con questa vicenda dal 2018 – prosegue – e il momento più difficile è stato proprio allora, quando mi hanno perquisito la casa. Sa in quel momento ho pensato anche di chiudere il mio studio, ben avviato. Poi ho deciso di continuare perché so che non ho fatto nulla e vado avanti. E in parte viene riferito anche nelle carte dell’inchiesta, dal giudice per le indagini preliminari". Carte che ovviamente non possiamo riportare considerando la fase in cui ancora si trova l’indagine.

"Vede – prosegue Bizzarri –, non riesco a focalizzare neanche quale sarebbe stata la mia colpa, considerando che io non mi sono mai occupato di flussi migratori. Mai. Il mio studio e i miei collaboratori hanno agito correttamente: ci siamo limitati a compilare la dichiarazione dei redditi agli stranieri, perlopiù venditori porta a porta, che ci consegnavano le fatture e tutta la documentazione in loro possesso, e noi preparavamo la dichiarazione sulla base di quelle carte. Non so proprio di quale associazione per delinquere si possa parlare". Bizzarri ha uno noto studio di commercialista e da ottobre 2021 ricopre l’incarico di assessore al Bilancio del Comune di Vigarano. Ma i fatti contestati – siamo ancora nella fase dell’avviso di chiusura delle indagini preliminari – sono relativi a un periodo ben precedente, quando Bizzarri non era neanche impegnato in politica.

"Mi era stato consigliato di non parlare – conclude Bizzarri – ma considerando che non ho fatto nulla non vedo perché non dovrei farlo. Posso solo dirle, comunque, che per sopportare tutto questo bisogna avere le spalle larghe. Molto. Perché è difficile".

Le indagini della Finanza, coordinate dal pubblico ministero Andrea Maggioni, sono iniziate nel 2018, quando dalla Questura era stata inviata un’informativa su un flusso anomalo di richieste di permessi di soggiorno o di rinnovi, con allegate dichiarazioni dei redditi fatte dallo studio del commercialista. Da qui i sospetti, le iscrizioni nel registro delle indagati, le intercettazioni e la chiusura indagini nei giorni scorsi.

Cristina Rufini