Falsi vaccini, nuove rivelazioni Dosi prima dei casi documentati

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Gli inquirenti se lo aspettavano, visti gli sviluppi investigativi degli ultimi giorni. Ma ora una prima conferma arriverebbe anche da alcuni pazienti ‘pentiti’. Le false somministrazioni di vaccini da parte delle dottoresse arrestate due sabati fa (i medici di base Marcella Gennari e Chiara Compagno, ai domiciliari insieme alla figlia e assistente della prima, Francesca Ferretti) andrebbero ben oltre la finestra temporale (fine gennaiofebbraio di quest’anno) finita sotto la lente dei finanzieri coordinati dal pm Ciro Alberto Savino. Le dottoresse avrebbero infatti simulato (o non eseguito per nulla) le somministrazioni anche prima dei casi documentati dalle intercettazioni ambientali. A riferirlo sono alcuni dei pazienti che, in questi giorni, si stanno costituendo alla guardia di finanza. Alcuni di essi – dichiaratamente ‘No Vax’ prima di ‘convertirsi’ e rivolgersi a una delle arrestate –, dopo essersi presentati spontaneamente agli inquirenti, avrebbero affermato di aver ricevuto il siero fasullo all’inizio di gennaio. Si tratta, va chiarito, di persone sulle quali non c’è ancora un’azione penale in corso, anche se è probabile che, al termine degli accertamenti del caso, vengano indagati insieme a tantissimi altri soggetti che in queste ore si stanno aggiungendo all’elenco, o per loro stessa ammissione o a seguito delle indagini dei finanzieri.

Col passare dei giorni, trapelano anche nuovi dettagli sul modus operandi delle due arrestate. Mentre Gennari avrebbe somministrato anche vaccini veri, secondo le ricostruzioni degli inquirenti Compagno, in alcune occasioni, avrebbe cercato di dissuadere i pazienti che volevano realmente ricevere il siero. A quanto si apprende, entrambe le dottoresse starebero valutando di farsi interrogare dal pubblico ministero.