Fanghi, dal Pnrr cinque milioni per un impianto

Cadf vuole realizzare un progetto da candidare ai contributi per ridurre i reflui dei depuratori. I lavori partirebbero nel 2023

Migration

La società Cadf ha costituito diversi team tecnici di esperti, appartenenti a vari settori dell’azienda, per elaborare progetti innovativi da candidare al Piano nazionale di ripresa e resilienza. E la prima scheda progettuale, approvata da Atersir e dalla Regione, che è stata presentata nel marzo scorso al Ministero della transizione ecologica, riguarda la realizzazione di un impianto all’avanguardia in grado di diminuire per essiccazione la quantità di fanghi prodotti nel processo di depurazione delle acque reflue dell’80%. Il costo totale previsto per l’intervento sarà di 5,7 milioni di euro, dei quali 5.280.000 euro finanziabili a fondo perduto con il PNRR.

La società attende un riscontro riguardo alla sua approvazione entro giugno 2022 per poter iniziare i lavori nel secondo semestre 2023 e terminarli entro fine marzo 2025. L’impianto maggiormente coinvolto nell’attuazione del progetto sarà il depuratore di Comacchio, che dalle attuali 3mila tonnellate all’anno arriverà a produrre sole 830 tonnellate di fanghi, mentre i rimanenti depuratori Cadf ridurranno la produzione complessiva a 690 tonnellate all’anno, con una diminuzione dell’82%. La fonte energetica utilizzata proverrà esclusivamente da fonti rinnovabili quali, il biogas prodotto dal digestore anaerobico situato all’interno del depuratore stesso, i pannelli solari posti sul tetto dello stabile e l’energia elettrica di rete certificata rinnovabile. Nello specifico, il progetto comprenderà la costruzione di un impianto di essiccazione modulare dei fanghi di depurazione prodotti nel sub-ambito Cadf, di potenzialità in ingresso pari a 6.000 tonnellate all’anno. I fanghi liquidi prodotti dai 43 impianti minori Cadf confluiranno presso i tre depuratori principali di Codigoro, Comacchio e Copparo, e saranno sottoposti a stabilizzazione e disidratazione dal 2% al 25%. Dai due depuratori di Codigoro e Copparo il fango sarà trasportato al depuratore di Comacchio per il trattamento di essiccazione dal 25% al 85-90%.

L’impiantistica sarà realizzata all’interno di un capannone dotato di un sistema per il trattamento dell’aria, con uno spazio a valle per un modulo aggiuntivo da 3.000 tanno (potenzialità a 9.000 tanno) e collegato all’area di stoccaggio e all’impianto di disidratazione interno. L’essiccatore è costruito per fanghi di depurazione civile ed industriale disidratati, deiezioni animali, biomasse, scarti umidi da lavorazione. Queste sono solo alcune delle caratteristiche dell’innovativa impiantistica, che la società Cadf si propone di realizzare per ridurre i fanghi di depurazione.

Valerio Franzoni