Fase 2 Ferrara, Fabbri rilancia "Negozi aperti, Bonaccini ci aiuti"

Appello al presidente della Regione dopo lo stop del prefetto alla riapertura dei negozi: "Prenda posizione"

Stefano Bonaccini (a sinistra) a Ferrara col presidente della Camera di commercio

Stefano Bonaccini (a sinistra) a Ferrara col presidente della Camera di commercio

Ferrara, 7 maggio 2020 - "Ritengo sbagliato limitare la possibilità di ripartire di una città, come Ferrara, che è riuscita a mantenersi sana, affrontando per settimane grandi sacrifici e rispettando le regole con serietà. Siamo stati tra i primi ad applicare le misure restrittive per la limitazione del contagio, abbiamo agito anticipando addirittura alcune scelte del Governo e della Regione e, adesso che chiediamo di poter anticipare di una settimana la riapertura delle attività commerciali ancora ferme, questa possibilità ci viene negata". Alan Fabbri - dopo lo stop del Prefetto alla sua ordinanza - lancia la palla ora al presidente della Regione Stefano Bonaccini, "Spero comprenda l’errore e tenda la mano al nostro territori. Ferrara è diventata un caso di studio per la bassa contagiosità del virus, ora può diventare un progetto pilota per entrare finalmente nel vivo della Fase Due e dare respiro alle attività danneggiate dal lockdown".

Leggi ancheTest sierologici, dove farli in Emilia Romagna - Secondo case, cosa cambia in Emilia Romagna - L'ecobonus sale al 110% -  Cadono le prime barriere. Sì (parziale) agli spostamenti fuori provincia

L’ordinanza, aggiunge Fabbri, poteva rappresentare il primo passo di una sperimentazione "in piena sicurezza: si può studiare un protocollo sanitario da applicare a seconda della merceologia o decidere fasce orarie di apertura per i diversi esercizi. In poche parole si potrebbe e si dovrebbe fare quello che il governo Conte non sta facendo: partire davvero con la Fase Due. L’assurdità è che a prevedere che i singoli territori vadano trattati a seconda delle loro caratteristiche anche, e soprattutto nelle fasi emergenziali, è la stessa natura del Dpcm, in nome del quale il prefetto ritiene l’ordinanza inapplicabile. Come si legge all’articolo 1 comma 2 del Dpcm del 26 aprile del 2020 i provvedimenti sulle attività commerciali, anche emanati dalla massima autorità sanitaria locale, devono rispettare ‘principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio effettivamente presente su specifiche parti del territorio nazionale’. Proprio su questo punto ci siamo mossi con un provvedimento di graduale riapertura dei negozi.

A questo punto "al presidente Stefano Bonaccini – conclude Fabbri – chiediamo di esprimersi pro o contro un provvedimento che lui stesso auspica per l’intera Regione e che darebbe un segnale forte di fiducia. Il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas ha previsto la possibilità per i sindaci di decidere sulle aperture delle attività prendendo come unità di misura l’indice di diffusione del virus e prevedendo come condizione per aperture anticipate che l’indice di contagio R con T sia uguale o minore di 0,5 nei singoli Comuni".

Le statistiche del contagio