"FdI cresce. Fiducia in Alan Fabbri Ma nel 2024 il vice toccherà a noi"

L’intervista al coordinatore del partito, Mauro Malaguti: "Stando ai sondaggi svettiamo. Ora ruoli centrali"

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di Federico Di Bisceglie

Si assesta la cravatta rossa prima dell’ingresso alla conferenza meneghina di Fratelli d’Italia. Ma sul braccio, idealmente, porta ancora il lutto. "La madrina della destra italiana, se n’è andata". Parla così, il coordinatore provinciale di FdI, Mauro Malaguti, di donna Assunta Almirante. Ricordando quando "nel 2008 venne a presentare, alla Festa Tricolore, il libro dedicato alla memoria del Segretario". Con la ’S’ maiuscola. Giorgio Almirante, marito di Assunta. Il volto del fu Movimento Sociale. Ma questa destra, ormai, è da libro di storia. Ciò che emergerà dalla kermesse meneghina a cui sta partecipando anche Malaguti, invece, è la rotta della nuova destra. Gli equilibri stanno cambiando, tanto più che Fratelli d’Italia è attualmente accreditato come il primo partito della coalizione, sotto il profilo elettorale. Una primazia che, nel 2024, i meloniani estensi avranno tutto l’interesse a far pesare.

Malaguti, posto che parliamo di sondaggi. I numeri del partito a livello nazionale non è detto che si confermino anche sul territorio.

"Certo. Ma i riscontri che abbiamo, ogni giorno, sono più che positivi. Il partito, a livello provinciale, sta crescendo molto e attualmente abbiamo oltre ottocento iscritti e circoli praticamente in ogni comune".

Dunque, quanto pensate di ottenere a Ferrara?

"Mi aspetto almeno un risultato prossimo al 20% delle preferenze".

Rispetto al 2019, si configurerebbe uno scenario con equilibri completamente diversi.

"All’interno della coalizione di centrodestra all’epoca il nostro peso specifico era davvero limitato, seppur determinante per la vittoria. Oggi invece si sono ribaltate le prospettive, dunque penso sia legittimo che al nostro partito spettino il vicesindaco e almeno altri due assessorati importanti".

A quali deleghe fa riferimento?

"Più che parlare di deleghe parlerei di settori nei quali possiamo impegnarci con una certa capacità".

Ad esempio?

"Culturalmente siamo vicini alle attività produttive e sposiamo le istanze del mondo delle partite iva. Sull’ambiente siamo molto competenti. E la dimostrazione è l’egregio lavoro che sta portando avanti il nostro assessore Alessandro Balboni".

Avete in animo di formulare una candidatura a sindaco di qualcuno che sia espressione del vostro partito alle amministrative del 2024?

"E’ un’ipotesi che non abbiamo nemmeno preso in considerazione. Abbiamo la massima fiducia nel sindaco Alan Fabbri, a cui spetta legittimamente la possibilità di fare un secondo mandato. Chiaramente però, se i numeri ci daranno ragione, il vicesindaco dovrà andare a Fratelli d’Italia".

A livello nazionale i rapporti tra la vostra leader Giorgia Meloni e il segretario del Carroccio Matteo Salvini non sono propriamente idilliaci. Qui a Ferrara che aria tira?

"I rapporti con la Lega sono ottimi. Lavoriamo assieme sui territori e siamo consapevoli che l’unità sia la chiave per raggiungere la vittoria".

A Comacchio non è andata esattamente così.

"Comacchio è un caso a parte. Ma sono certo che a Ferrara non si replicherebbe in alcun modo. Ripeto, i rapporti con gli alleati sono buoni e,tra segretari provinciali, ci confrontiamo spesso".

Cosa ne pensa del paventato sposalizio tra Lega e Forza Italia?

"Francamente penso che questa operazione non converrebbe a nessuno. Tanto più che si rischierebbe di lasciare per strada parte della specificità di ogni gruppo politico che compone la coalizione".