
Una delle tante proteste di Coldiretti per denunciare i danni provocati dalle nutrie
Dai colombacci alle oche, ai fenicotteri. "Questi volatili rosa così belli, un simbolo del Delta, sono un flagello per le risaie. Si nutrono di molluschi, crostacei, piccoli pesci. Per cercare le loro prede danneggiano le piantine di riso, in alcuni casi abbiamo registrato danni ingentissimi", a lanciare l’allarme Alessandro Visotti, direttore di Coldiretti. Che chiede con forza un cambiamento di passo nella battaglia alle specie che rappresentano un incubo per molti agricoltori. "Dobbiamo girare pagina nella gestione della fauna selvatica. Siamo davanti ad situazione fuori controllo, servono regole diverse". Il suo appello. "Per un famiglia va bene ogni tanto un ospite a pranzo, ma è insopportabile ospitare dieci commensali a pranzo e cena", una battuta amara che fotografa la situazione nelle campagne. "C’è una sovrabbondanza di fauna selvatica – riprende – che mette a dura prova i bilanci delle aziende, una gestione non efficace della fauna diventa un grosso problema". "Le pagine scritte sino ad ora vanno stracciate, si deve partire da qualcosa di nuovo e molto diverso", hanno sottolineato molti soci all’incontro di Coldiretti nella sala conferenza in via Hirsch 19. Sotto i riflettori l’ordinamento degli istituti venatori, a partire dagli Atc, gli ambiti di caccia che sono nove. "Sulla carta – denuncia Visotti – registriamo il coinvolgimento di centinaia di soggetti, tra rappresentanti delle associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientale. Che in realtà si ritrovano con bilanci sempre più scarni, difficoltà d’azione, scarso attivismo dei consiglieri che in molti casi non si impegnano nella gestione amministrativa. E’ necessario porre mano ad un riordino nel nostro territorio che razionalizzi il loro numero e che offra modalità amministrative più agili". Discussione aperta anche per la figura del coadiutore. "Viene chiamato ad assolvere in modo molto impegnativo funzioni di pubblico ufficiale in modo volontaristico, a avolte senza alcun rimborso. Sconta l’età avanzata di molti cacciatori ed i costi crescenti di carburante e munizioni, con richieste di intervento che restano inevase o solo parzialmente assolte". Visotti lancia anche l’idea di mettere dei repellenti nei semi, proprio per dissuadere colombacci e piccioni. Azione da portare avanti con Sis (Società italiana sementi).