Ferrara e Cento attirano residenti I piccoli centri battono le metropoli

Il saldo migratorio interno premia la provincia estense e la colloca al quinto posto a livello nazionale . Il Covid ha rivoluzionato le priorità delle famiglie. Svetta per appetibilità anche la Regione Emilia-Romagna

Migration

di Federico Di Bisceglie

La nostra provincia è sempre più attrattiva. Chi l’avrebbe mai detto? Eppure, da uno studio elaborato da il Sole 24 Ore sulla base delle rilevazioni Istat, Ferrara è al quinto posto in Italia per ’attrattività’. Per quanto possa sembrare astratto, il dato è quanto mai tangibile e misurabile. Lo studio misura il rapporto fra cancellazioni e iscrizioni all’anagrafiche tra un anno e l’altro. I dati, sono realtivi al 2021. La ’migrazione’ interna, dunque, premia il nostro territorio. Nello specifico, il bilancio del saldo migratorio restituisce un trend in crescita del 3,48%. Questo valore deriva dalle cancellazioni, quantificabili attorno al -21,3% a fronte di un plus di iscrizioni quantificabili in un +24,8%. Il fattore determinante che ha contribuito a ridisegnare la geografia dell’attrattività della nostra città, è sicuramente l’emergenza pandemica. Il Covid, infatti, ha rivoluzionato le scelte e le priorità di vita di numerose famiglie.

Chi si trasferisce lo fa per lavoro, per motivi di studio o per una scelta di vita. E anche lo smart working, divenuto modalità di lavoro a lungo termine, può aver influito. Nel 2021 le migrazioni interne sono tornate a crescere dopo il grande arretramento imposto dalle limitazionideterminate dalla pandemia agli spostamenti: nel 2020 si registrarono un milione 334mila trasferimenti di residenza interni al Paese, il 10% in meno rispetto al 2019; nel 2021 si ritorna a oltrepassare abbondantemente quota un milione e 400mila, un livello ancora non del tutto in linea con quelli pre-pandemici (rispetto ai quali si rileva una differenza del 4,9%), ma nemmeno lontano. Dalla fotografia che emerge dallo studio elaborato dal quotidiano economico, si evince che le aree più penalizzate sono quelle del Mezzogiorno a favore del Nord. Anche a livello regionale, l’appetibilità dell’Emilia-Romagna è molto alta: +2,9 per mille. Subito dopo di noi, si colloca il Friuli Venezia-Giulia (+2,5 per mille). Ma torniamo a Ferrara. Come detto, il nostro capoluogo è al quinto posto per quanto concerne l’attrattività. Al top si colloca la città di Trieste con un bilancio demografico legato al saldo migratorio che segna un +5,88%. Al secondo posto, si colloca invece Piacenza (con un +3,8%), poi viene Bologna (con un +3,74%). Subito prima del capoluogo estense, si attesta invece Pavia, con un +3,61%. L’emergenza pandemica, come detto, ha sostanzialmente ridisegnato le realtà demografiche di molte città.

Un altro dato che emerge dall’elaborazione dei dati fatta da il Sole 24 Ore, è legato alla ’fuga’ dai grandi centri a favore delle piccole realtà. A uscirne vincente è il modello di città a "15 minuti", se non a "cinque minuti". Ossia i piccoli centri nei quali i servizi sono a portata di mano e nei quali è tutto più accessibile e fruibile. A primeggiare in questo senso, è la città del Guercino: Cento. Tra i comuni ’Fuori porta’ che hanno una popolazione compresa tra i 65 mila e i 35 mila abitanti, Cento pare essere molto più attrattiva rispetto ai livelli registrati prima dello scoppio della pandemia. La città del Guercino, rispetto al 2019, passa dal 4,52 (come indice di attrattività) al 5,80 del 2021 e si attesta all’ottavo posto a livello nazionale. In definitiva, si può arrivare alla conclusione che il Nord conferma la sua maggiore capacità attrattiva.