
Nicola Gherardi con l’ingegnere Nicola Barbieri, Zeus fornirà energia pulita all’ospedale di Cona
Da Poggio Renatico al Delta, una distesa di specchi, al posto dei pomodori pannelli e ancora pannelli di vetro. L’altro giorno un incontro ad Argenta, in ballo un migliaio di ettari nella campagna che confina con Portomaggiore. "Bene l’energia pulita, ma diciamo no ai furbi del fotovoltaico". Gli agricoltori e i sindaci cercano di difendere la provincia dagli speculatori che si presentano con le valigette gonfie di soldi. Un ettaro, che costa tra i 20mila e i 30mila euro, viene pagato anche 80mila euro dalle imprese che sono pronte a mettere al posto dei filari vetro e acciaio cromato. Ma non è detto che quei soldi arrivino subito, c’è un iter a volte lungo.
Riccardo Casotti, vicedirettore di Coldiretti, mette in guardia contro il boom del pannello selvaggio. "Il terreno serve per produrre cibo, siamo contrari a questa invasione nelle campagne, i poderi non sono centrali elettriche". L’associazione di categoria non si oppone alle politiche green, alla corsa all’energia pulita – ormai una strada obbligata anche per difenderci dal clima folle – ma servono paletti. "Ci sono tetti di capannoni, parliamo di migliaia di metri quadrati già a disposizione, ci sono poi zone che non sono vocate all’agricoltura. Mettano lì i pannelli, non nei terreni fertili". Casotti si dice scettico anche sull’ultima evoluzione degli specchi, in alto sul terreno in modo da rendere possibile coltivare. Si chiama agrivoltaico. "Mi chiedo come sia possibile coltivare il grano sotto un tetto di pannelli. No, non è questa la strada. Ormai in quasi tutti i comuni ci sono richieste per realizzare queste superfici, progetti. Anche la città di Ferrara è coinvolta in questa operazione che vuole stravolgere le nostre campagne".
Stefano Calderoni, imprenditore agricolo, è il presidente di Cia-Agricoltori Italiani. Delinea i confini entro i quali la questione va affrontata. "Siamo favorevoli alle fonti energetiche pulite – spiega con decisione –. Questa è la strada. Sarebbe utopia arroccarsi davanti a questo percorso green. Ma serve un regolamento che faccia da freno a chi invece si affaccia sulle nostre terre con ben altro intento rispetto a quello di produrre energia pulita". Fondi azionari, capitali che si spostano, che mangiano i campi. "In ogni caso la risposta l’abbiamo davanti a noi, è sotto i nostri occhi", sottolinea. In realtà, sopra. Basta alzare lo sguardo per vedere quei tetti di capannoni. "Sono già lì, a disposizione – ribadisce – e senza bisogno di toccare terreno che è una fonte di cibo, tra l’altro l’agricoltura è l’anima di questa provincia". Un monito, che sottolinea un pericolo. Quello di perdere una ricchezza – la campagna – senza avere una contropartita adeguata. "Non nascondiamocelo, qui i terreni costano meno di altre province, siamo per questo una zona appetibile. Non vorrei che il boom dei pannelli finisse per rilevarsi una mazzata, l’ennesima, per la nostra agricoltura".
Nicola Gherardi è il proprietario di un’azienda agricola. E’ stato presidente di Confagricoltura Ferrara, vicepresidente di Confagricoltura Emilia Romagna. E’ presidente della Fondazione Fratelli Navarra. E’ lui ad occuparsi per l’associazione di questo settore a livello nazionale. "Equilibrio, buon senso – sottolinea – le parole chiave. Dobbiamo andare nella direzione dell’agroenergia rispettando i campi. La nostra associazione, parlo di 18 anni fa, è stata la prima a capirne l’importanza". Uno sguardo lungimirante. Ha creato su parte del suo terreno una Cer, comunità energetica. Siamo a Contrapò, si chiama Zeus. "Il progetto avanza, forniremo energia pulita all’ospedale di Cona". Da Ferrara a Mesola. C’è un impianto realizzato da anni, un secondo progetto in attesa di autorizzazione. Alessandro Tancini, agricoltore, è vicesindaco. "Dobbiamo mettere in chiaro una cosa, la Provincia e i comuni sono parte dell’iter ma non hanno potere decisionale. Il via libera è nelle mani della Regione". Poi precisa: "L’Europa spinge sul green, la direzione è questa. Fondamentale valutare pro e contro, vedere se ci sono le conzioni, difendere la nostra campagna ma non buttare via il futuro".