La seconda giornata è quella delle donne. Due protagoniste della scena della destra nazionale. Elena Ugolini, che ha iniziato la corsa per tentare di disarcionare il centrosinistra da viale Aldo Moro. Arianna Meloni, sorella della premier, responsabile nazionale del tesseramento di Fratelli d’Italia finita anche di recente al centro di alcune polemiche politiche. Ma per lei sono già archiviate. "La vicenda Sangiuliano è chiusa. Si è voluto dimettere per un fatto del tutto personale: se n’è parlato troppo. Anche basta".
Anche sulle polemiche più recenti, non ha dubbi. "È già da parecchio tempo – dice Meloni – che per qualsiasi cosa succede mi tirano in mezzo. Senza nessun motivo. Con narrazioni inventate ad arte". A questo punto, il ferale dubbio. "Hanno provato ad attaccare Giorgia Meloni in tutti i modi ma non ci sono riusciti – analizza – e dunque passano ad attaccare tutte le persone che le stanno più vicino: prima Giambruno, poi io, poi Lollobrigida. Insomma, verso di noi c’è un atteggiamento esagerato: una morbosità curiosa. La verità è che sono invidiosi perché con noi l’Italia è ripartita ed è tornata centrale nel panorama internazionale".
La candidata governatrice, scalda gli animi parlando dei temi d’agenda a lei più cari. "In questa Regione – scandisce dal palco del Lido degli Estensi, in qualche modo una Mirabello 2.0 che ricorda gli antichi fasti di Mirabello – sono sempre mancate politiche di sostegno alle famiglie che, mettendo al mondo uno o più figli, rischiano di finire sulla soglia della povertà. Il sostengo alla famiglia è prima di tutto un fattore culturale: occorre creare leggi per rendere attrattiva questa terra per i nostri figli. Bisogna dar loro la speranza di aver un futuro qui e convincerli che la Regione può aiutarli a realizzare i loro sogni". Applausi. Il popolo di Fratelli d’Italia è sensibile e scommette senza indugio su Ugolini che tuttavia non si risparmia di rimarcare la sua estrazione civica. "Sono la prima candidata civica che si propone per cambiare il sistema di questa Regione – rintuzza – mentre la sinistra, in questo territorio, non ha mai candidato nessuna donna". È solo uno dei tanti affondi che fa al centrosinistra e al competitor De Pascale. Ugolini non si dimentica del territorio. Anzi. "Ci sono le comunità di pescatori e le cooperative – dice – che hanno perso tutto per via del granchio blu. La Regione dovrebbe essere al loro fianco, per fare in modo che da disgrazia si trasformi in opportunità". E, fra i tanti temi, spunta sempre quello dell’alluvione. In questo, a scandire le priorità, ci pensa il ministro alla Protezione Civile, Nello Musumeci.
"L’Italia – dice – è il Paese più fragile per la sua natura geologica e qua oggi ci troviamo in una delle zone italiane maggiormente a rischio. La prima azione da compiere come Governo è quella di promuovere la cultura del rischio, capire che cosa è e cosa non è stato fatto per evitare che una certa calamità arrivasse, che cos’ha fatto la Regione per ridurre l’esposizione al rischio. Noi italiani non siamo fatti per prevenire, piangiamo di fronte ai morti e rendiamo omaggio alle vittime. Siamo pronti a rimboccarci le maniche come hanno fatto gli straordinari volontari che hanno commosso tutta Italia spalando fango mentre cantavano "Romagna mia" ma non siamo abituati a prevenire, come il buon senso dovrebbe dettare. Dobbiamo sviluppare una maggiore cultura della prevenzione". La mattinata ha come protagonisti tutti i parlamentari di Fratelli d’Italia emiliano-romagnoli. Una carrellata approfondita su ciò che è stato fatto in questo primo scorcio di legislatura. A proposito di cambiamenti e di agenda politica, nel vivo di una fra le riforme più discusse – quella sull’Autonomia differenziata – entrano i governatori di quattro regioni guidate dal centrodestra: Francesco Acquaroli, uomo di Fratelli d’Italia e presidente della regione Marche, Marco Marsilio, presidente dell’Abruzzo, Attilio Fontana, presidente della Lombardia e Alberto Cirio, presidente della regione Piemonte. Nel panel assieme a loro, anche il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti.
Federico Di Bisceglie
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