"Fiera, lo scorso anno un bilancio in attivo"

Ieri la commissione per presentare l’esercizio 2021. La prossima settimana la costituzione della newco. Fornasini:" Grande lavoro"

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di Federico Di Bisceglie

Un bilancio in attivo, di oltre 56 mila euro. La prospettiva di costituzione, entro fine aprile, di una società che rilancerà l’intero quartiere. E un piano di risanamento attraverso il quale "abbiamo pagato il 55% dei debiti contratti verso i vecchi fornitori, per la stragrande maggioranza imprese del territorio". L’assessore alle Società Partecipate Matteo Fornasini, durante la presentazione della delibera ieri pomeriggio in commissione, non nasconde un pizzico di orgoglio. "Il bilancio consuntivo del 2021, in attivo – così l’assessore – restituisce l’idea di una governance efficace, che ha saputo generare un utile in un anno ancora profondamente funestato dall’emergenza sanitaria". Ora, però, si volta pagina. Dopo il passaggio di approvazione del Consiglio Comunale, la prossima settimana, il 27 aprile si costituirà formalmente la nuova società: Ferrara Expo. Ossia il soggetto, con la medesima ragione sociale di Ferrara Fiere, che servirà a "rilanciare il settore e l’intero quartiere". La ’convivenza’ tra le due società sarà regolata da un affitto d’azienda, 80mila euro all’anno, che la newco corrisponderà alla vecchia società. In questo modo, Ferrara Fiere potrà continuare il suo percorso di risanamento dal dissesto finanziario del 2019 (un buco di bilancio di quasi 600mila euro) e pagare i debiti. "Un passaggio non banale – rimarca Fornasini – è consistito nell’azione di recupero del 30% dei crediti ritenuti inesigibili, che in realtà siamo riusciti a riscuotere". L’epilogo di Ferrara Fiere sarà la "liquidazione volontaria", tra un paio d’anni. Nella nuova compagine societaria compare Bologna Fiere ( con il 69,86% di partecipazione) e la Holding Ferrara Servizi (con il 30,14%). Ma l’obiettivo dell’amministrazione, di concerto con la nuova governance dell’Ente fieristico, è quello di allargare i partner. Tipo? "Camera di Commercio e Sipro".

Il nascente soggetto fieristico ha un significato anche simbolico per il presidente della Fiera, Andrea Moretti. "In questo modo – dice – rimarchiamo la differenza tra il passato e il futuro. Tra la vecchia gestione e la nuova conduzione, che sta portando a risultati davvero inaspettati". Il metodo di lavoro per portare un ente con un passivo ingombrante a un bilancio in attivo è molto semplice (a parole): "Una riduzione di costi su tutti i fronti". Poi, un ripensamento complessivo del modo di approcciare all’evento fieristico, dettato dalle nuove prospettive tracciate dalla pandemia. "Nonostante il Covid – rivendica Moretti – siamo riusciti a portare a termine il 70% degli eventi che avevamo pianificato, nonostante l’ente abbia potuto lavorare solamente nel periodo fra settembre e dicembre". Ora l’agenda di Moretti porta già una scadenza. Perché più che della "discontinuità" preferisce parlare di "rinnovamento". "Riprendiamo le nostre attività a partire da maggio, con la mostra canina – chiude il presidente –, poi, finalmente il grande ritorno del Salone del Restauro". Su questa kermesse, fiore all’occhiello (già da anni addietro, per onor di cronaca), Moretti chiude con una battuta: "Hanno tentato di sottrarcelo. Ma il 9 e 10 giugno, tornerà".