FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Finti carabinieri e avvocati, il racconto in aula

Nuove testimonianze nell’ambito del processo che vede tre persone imputate per truffe (alcune tentate, altre riuscite) ai danni di anziani....

Sul caso hanno indagato i carabinieri

Sul caso hanno indagato i carabinieri

Nuove testimonianze nell’ambito del processo che vede tre persone imputate per truffe (alcune tentate, altre riuscite) ai danni di anziani. La tecnica utilizzata dai malviventi era quella ormai nota del finto avvocato o carabiniere, ruoli sfruttati per spillare denaro ai malcapitati allo scopo di aiutare familiari finiti in presunti guai con la legge. Nel corso dell’udienza di ieri, davanti al giudice Rosalba Cornacchia, è stato sentito uno dei testimoni del pubblico ministero, un’anziana vittima di un tentativo di truffa che però non è andato a buon fine. Sentita la donna, il caso è stato aggiornato al 16 settembre per ascoltare altre testimonianze.

Gli imputati sono due uomini di 46 e 45 anni e una donna di 40. Sono accusati di concorso in truffa aggravata per due colpi messi a segno tra settembre e ottobre del 2019. Il primo episodio contestato su Ferrara risale al 19 settembre del 2019: "C’è suo nipote qui con noi", avrebbero detto al telefono alla vittima, fingendosi un maresciallo dei carabinieri e un avvocato e spiegandole che il parente si trovava alla stazione dei carabinieri di Bergamo a seguito di un incidente stradale. Per poterlo fare tornare a casa si sarebbe presentato un fantomatico avvocato Ricci, cui avrebbe dovuto consegnare circa mille euro. L’anziana consegnerà 800 euro e due bracciali d’oro. Sceneggiata simile il 19 ottobre, e poi ancora il 24 ottobre, quando sempre un finto maresciallo dei carabinieri e un sedicente avvocato hanno telefonato ad altre due anziane, sempre spiegando che la nipote in un caso e la figlia nell’altro, erano rimaste coinvolte in un indicente ed erano state portate alla stazione dei carabinieri. Per la loro ’liberazione’, chiedevano di pagare 3.700 euro. Entrambe non sono andate a segno. Così come una terza, sempre su Ferrara. Colpo riuscito invece il 27 ottobre in città con 3.700 euro incassati. La prima contestazione in provincia, a Comacchio per l’esattezza, risalirebbe al 6 agosto 2019, anche questa riuscita, addirittura riuscendo a portare via alla malcapitata la somma di 4.500 euro.