
Quintali di pesce sequestrati dall’Arma
"Il Delta del Po è ostaggio di bande organizzate provenienti dall’Est Europa, bande che non riusciamo più a fronteggiare a causa dei pesanti tagli agli organici che riguardano la polizia provinciale", a lanciare l’allarme è Mirco Gennari, che interviene a nome delle segreterie provinciali del Sulpl (sindacato unitario lavoratori polizia locale) di Ferrara e Rovigo. Il bracconaggio, secondo Gennari, ormai è un fenomeno fuori controllo proprio per la difficoltà a contrastarlo. "Parliamo di soggetti criminali ben consapevoli della ’magnanimità’ delle leggi di questo Paese, che si fanno pochi scrupoli a depredare le nostre risorse ittiche, devastando un patrimonio naturalistico senza eguali". I pirati dei fiumi entrano in azione la notte. Tra i mezzi, storditori elettrici e reti con le quali bloccano i canali da una sponda all’altra. "Nel mirino i pesci siluro – precisa Gennari – ma usando questi ’metodi di caccia’ fanno razzia di tutte le specie che ci sono nei corsi d’acqua, con un danno per l’ambiente pesantissimo". Quintali di pesce che, stipati nei furgoni, raggiungono i mercati dell’Est Europa. Da qui l’appello ai parlamentari. "Ci rivolgiamo ai rappresentanti a Roma di questo territorio – precisa –, al senatore Alberto Balboni e al deputato Mauro Malaguti, di Fd’I. Serve un più efficace sistema sanzionatorio, come quello che sta tentando di portare avanti il Pd attraverso una proposta di legge. I bracconieri sanno di non correre rischi, proprio per questo non mancano le aggressioni agli agenti. Deve essere affrontata la questione della tragica situazione dei Corpi di polizia provinciale, ridotti all’osso anche a causa della sventurata riforma Delrio. Servono risorse, personale, come auspicato dalla parlamentare Nadia Romeo (Pd). Va realizzata l’eterna incompiuta, la riforma della Polizia Locale".
Mario Bovenzi