FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Focus redditi pro capite Settimi in regione ma l’inflazione frena la nostra crescita

I dati del dipartimento Finanze: i contribuenti ferraresi sono 103mila. Meglio della nostra città Parma, Bologna, Modena, Reggio e Piacenza. Federconsumatori: "L’economia langue, è allarme demografico".

Focus redditi pro capite  Settimi in regione  ma l’inflazione   frena la nostra crescita
Focus redditi pro capite Settimi in regione ma l’inflazione frena la nostra crescita

di Federico Di Bisceglie

Il nostro Comune è il settimo in Regione sotto il profilo del reddito pro-capite e il 35esimo a livello nazionale. Sono questi i dati salienti che emergono dalla classifica stilata dal Sole 24 Ore sulla base dei dati diffusi dal dipartimento Finanze, che mettono in relazione i redditi pro-capite nella variazione tra il 2021 e il 2020 anche in rapporto al numero totale dei contribuenti dei singoli comuni. C’è un altro dato: si tratta della percentuale di aumento (concentrato in particolare al Nord) di reddito nominale (anche al netto dell’inflazione). Partiamo dal dato complessivo sui contribuenti: nel nostro Comune (capoluogo) il numero è di poco superiore a 103 mila. Il reddito pro-capite (lievemente al di sotto della media regionale) è di 23.222 euro. La variazione nominale tra 2021 e 2020 sui redditi sarebbe del 4,3%, ma la spirale inflazionistica spinge la percentuale di crescita a quota 2,4%. A livello regionale, in termini di valore assoluto sul reddito pro-capite a farla da padrone è Parma con un reddito medio di 26.647 euro. Peraltro il Comune di Parma è il senso a livello nazionale se si paragonano i singoli importi, con un totale di contribuenti appena sotto i 148 mila. Due posizioni più indietro c’è il capoluogo di Regione, Bologna con un reddito pro-capite (in salita di 2,6 punti percentuali) di 26.494 euro. Bene che Modena, in cui il reddito medio si attesta a quota 26.181, con una crescita del 2,7% tra 2020 e 2021. Poco sopra la nostra posizione, al sesto posto in Emilia-Romagna, si trova il comune di Imola che, nonostante abbia un numero di contribuenti sensibilmente inferiore al nostro (sono 54.123) registra un reddito pro-capite lievemente superiore: 23.245. Peggio di noi ci sono Ravenna (con un reddito medio di 21.981), Forlì (con 21.933 euro), Cesena (21.854 euro) e Rimini (19.441 euro). Su quest’ultima, però, va fatta una considerazione. Infatti, nonostante il reddito medio sia il più basso in Regione, la percentuale di incremento del reddito tra il 2020 e il 2021 è la più alta: 6,7%. In parte questo dato è inquadrabile nella ripresa post-pandemica, essendo le località turistiche particolarmente colpite dalle chiusure imposte per contenere il virus. Ma torniamo ai dati ferraresi. Secondo il presidente della Federconsumatori, Roberto Zapparoli questi dati sono la conferma che "l’economia ferrarese langue". "Da anni – dice il presidente dell’associazione di consumatori – la nostra città è sotto la media regionale. I dati elaborati dal Sole 24 Ore sono un’ulteriore conferma di questo. Peraltro i riflessi di questi redditi molto bassi, noi li viviamo tutti i giorni essendo a contatto con le famiglie". Peraltro c’è un altro dato, particolarmente significativo, che Zapparoli porta ad esempio e introduce come elemento di riflessione. "A livello ragionale – prosegue – il nostro territorio è quello che, in termini di distacchi di utenze e morosità nel pagamento delle bollette, ha i livelli più alti. Questo è un indice di come il tessuto cittadino e provinciale sia in sofferenza". Specie tra "gli anziani e le persone che, a causa dell’esiguità degli introiti, non fanno neanche la dichiarazione dei redditi". A rendere il quadro ancora più a tinte fosche, c’è anche la questione demografica. "In prospettiva – dice Zapparoli – se non si registrerà un’inversione di tendenza sul versante delle nascite, i contribuenti attivi saranno sempre meno. E questo provocherà un ulteriore impoverimento del tessuto sociale".