
Sopralluogo al cantiere
Oltre 50 esperti internazionali, provenienti da Usa, Iran, Uzbekistan, Cina, Libia, Turchia, Albania e molti altri stati del mondo, si sono dati appuntamento ieri, a Ferrara, per l’incontro ‘Lavori di restauro e consolidamento della facciata, degli altri prospetti e del protiro della basilica cattedrale di San Giorgio Martire a Ferrara’, che ha analizzato in particolare il cantiere pilota del protiro della facciata ovest. In occasione della Settimana del Restauro, l’associazione Assorestauro si è fatta promotrice dell’organizzazione della visita al cantiere pilota del protiro della cattedrale, con un summit tecnico da parte di un gruppo di esperti internazionali, organizzando per l’occasione un incontro, nella sala del Consiglio del palazzo municipale volto a illustrare lo stato dell’arte del cantiere da parte del gruppo di progettazione e dei numerosi collaboratori scientifici.
Massimo Cavallin, dirigente comunale del servizio edilizia e coordinamento e monitoraggio dei progetti complessi e Rup del cantiere della cattedrale, di cui il Comune è stazione appaltante, ha specificato i tre interventi inerenti all’edificio, tra i simboli di Ferrara: quello del campanile, lo studio pilota su protiro e il restauro delle facciate laterali, ricordando come la curia stia portando avanti anche altri lavori all’interno della cattedrale. Cavallin ha poi ricordato gli interventi che l’edificio monumentale ha subito nel tempo, fino al terremoto del 2012, che ha creato problemi statici. Da qui il bisogno di fare gli interventi che ora si stanno svolgendo. "Accogliamo, a nome del Comune, questo importante e seguito incontro, volutamente inserito all’interno della Settimana del Restauro per porre l’attenzione su questo importantissimo edificio e i lavori che su esso si stanno svolgendo", ha specificato l’architetto Massimo Cavallin.
La parola è poi passata ai progettisti dello Studio Berlucchi, che hanno specificato come ogni intervento di restauro, soprattutto su un bene complesso come la cattedrale, deve basarsi su un’analisi approfondita e multidisciplinare. "Le mappature dei materiali, le indagini diagnostiche, l’uso di droni e tecnologie avanzate ci permettono di comprendere la composizione delle superfici e lo stato conservativo. In questo restauro stiamo lavorando con approccio scientifico per evitare modifiche sostanziali" ha sottolineato Nicola Berlucchi, progettista generale dei lavori in Cattedrale e protiro. "Quando siamo intervenuti nel febbraio 2024, abbiamo trovato una situazione di degrado particolarmente grave: la crescita indisturbata dei piccioni aveva provocato un accumulo impressionante di guano che insisteva su sculture già compromesse, aggravando ulteriormente i fenomeni corrosivi, soprattutto quelli da ossidi di zolfo noti come ‘cancro della pietra’. Per affrontare questa criticità, abbiamo strutturato l’intervento in cinque fasi, partendo dalla rimozione del guano fino all’analisi puntuale dello stato conservativo del monumento" ha specificato Paolo Pastorello di Crc, restauratore del protiro.