Fondazione Estense Riccardo Maiarelli torna alla presidenza Il vice sarà Capatti

Terminato il mandato per l’ex numero uno Giovanni Polizzi e i consiglieri Mingozzi e Reali. Nel nuovo consiglio d’amministrazione entrano Raffaella Margotti e Luca Massari.

Fondazione Estense  Riccardo Maiarelli   torna alla presidenza  Il vice sarà Capatti

Fondazione Estense Riccardo Maiarelli torna alla presidenza Il vice sarà Capatti

Cambio al vertice della Fondazione Estense: Riccardo Maiarelli torna a sedere lo scranno della presidenza, succedendo così a Giovanni Polizzi, il cui mandato è scaduto. La riunione dell’Organo di Indirizzo, ieri, ha sancito la successione che sarà effettiva a partire da sabato prossimo. Il presidente uscente Polizzi e i consiglieri Claudio Mingozzi e Rita Reali, per raggiunto limite di mandati consecutivi previsti per legge, hanno infatti terminato la loro esperienza ai vertici dell’ente. "Sono stati otto anni intensi e faticosi – si legge nella nota diffusa dalla Fondazione - in cui hanno prestato la loro attività, rinunciando ad ogni compenso, e per la quale l’ente esprime sinceri sentimenti di gratitudine e riconoscenza".

L’Organo di Indirizzo, chiamato per statuto a formulare le candidature, ha presentato quattro proposte per ‘sostituire’ i membri uscenti. Mentre è stato possibile ripresentare la candidatura di Sergio Capatti alla vicepresidenza e di Riccardo Maiarelli alla presidenza, ruolo che lo stesso ha già ricoperto negli anni tra il 2014 e il 2019, per la carica di consigliere di amministrazione è stata proposta Raffaella Margotti, alla sua prima esperienza in Fondazione Estense, nonché Luca Massari, già componente dell’Organo di Indirizzo.

Tutti i candidati sono risultati eletti, con decorrenza dal 28 maggio, e andranno ad affiancare l’altro consigliere, Gianni Guizzardi, nominato nel febbraio scorso. Il consiglio di amministrazione avrà "l’importante onere – prosegue la nota della Fondazione - di guidare l’ente nella "auspicata operazione di fusione con altra fondazione bancaria e potrà contare sull’aiuto dell’associazione di categoria Acri, che ha in più occasioni confermato di voler accompagnare la Fondazione in questa delicata quanto cruciale fase". Un’operazione, quest’ultima, che sarebbe salvifica per la Fondazione Estense e sulla quale il presidente uscente Polizzi ha profuso diverse energie. La fusione consentirebbe, infatti, all’ente – sostanzialmente privo di ‘potere d’azione’ - di tornare a ‘incidere’. In cosa consiste l’operazione fortemente caldeggiata dal Ministero dell’Economia? Consentirebbe alle realtà finanziariamente più stabili (che acquisiscono le fondazioni ‘fragili’ come l’Estense) di usufruire di uno sgravio fiscale notevole: per cinque anni l’onere che viene assunto dalla fondazione più robusta potrà essere detratto fino al 75%. Una defiscalizzazione che senz’altro può far gola. "In questi anni – aveva detto al Carlino il presidente uscente, Giovanni Polizzi – grazie a una gestione oculata della Fondazione Estense, siamo riusciti a sanare tutte le posizioni debitorie e a razionalizzare le spese di gestione, oltre a quelle legate al personale. Dunque, un’eventuale fusione, sarebbe senz’altro agevolata".

La Fondazione, oltre al patrimonio di opere d’arte e a qualche risparmio, detiene anche partecipazioni azionarie della Cassa Depositi e Prestiti. Ma l’aspetto che conveniente della fusione sarebbe la capacità erogativa. "Fondendoci con una realtà solida – aveva spiegato Polizzi – la fondazione riconquisterà la sua capacità erogativa autonoma".

f. d. b.