"Fondi all’università, il nostro orgoglio"

Due milioni dal ministero per una serie di progetti, la rettrice Ramaciotti: "Lo stesso impegno ci vede concentrati per il Pnrr"

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Dal ministero dell’Università 2 milioni a Unife per i progetti Prin. Ammonta a 1,96 milioni la somma che l’Università di Ferrara ha ottenuto dal ministero della Ricerca per finanziare i progetti di rilevante interesse nazionale (Prin). Tramite il bando del 2020, Unife ha ottenuto il finanziamento di 14 unità di ricerca, di cui 4 proposte da principal investigator di Ferrara. I finanziamenti serviranno a coprire il 79% dei costi. "Risultato che ci rende orgogliosi e che delinea un tratto fortemente caratterizzante del nostro Ateneo, nel quale le ricercatrici e i ricercatori si impegnano con successo per reperire fondi destinati alla ricerca, supportati dal personale amministrativo. Lo stesso impegno ci vede oggi concentrati sulle progettualità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e sulle nuove opportunità offerte dalla Comunità Europea" commenta Laura Ramaciotti, rettrice dell’Università di Ferrara. La professoressa Eleonora Luppi, presidente del Consiglio della ricerca e prorettrice alla ricerca dell’Ateneo aggiunge: "Risultato molto buono per Unife. Va considerato che questa tornata era molto più competitiva della precedente, il finanziamento totale era più che dimezzato da parte del Ministero rispetto alla precedente (178 milioni di euro contro i 391 milioni di euro del 2017)". I quattro progetti di ricerca coordinati da Unife toccano un ampio ventaglio di tematiche e si sviluppano attraverso collaborazioni con diverse università e enti di ricerca nazionali. Si passa dalla chimica organica applicata allo studio di nuovi materiali per la farmaceutica, progetto coordinato dal professor Mirco Natali del Dipartimento di Scienze chimiche, farmaceutiche ed agrarie, all’antropologia evolutiva, con il progetto dedicato alla variabilità genetica di Corsica, Sicilia e Sardegna coordinato dalla prof Silvia Ghirotto del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie. Dalla neurofisiologia applicata agli schemi del movimento e alla riabilitazione, con il progetto del professor Luciano Fadiga del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione, allo studio del professor Riccardo Caputo del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, incentrato sul perfezionamento della valutazione del rischio sismico nel nord Italia.