Fondi Lega Bondeno, ipotesi false sponsorizzazioni e fatturazioni per 900mila euro

L’inchiesta della guardia di finanza di Genova. Fabbri: "Tutto regolare. Problemi a monte? Non posso saperlo"

I militari della guardia di finanza si sono presentati giovedì in municipio a Bondeno

I militari della guardia di finanza si sono presentati giovedì in municipio a Bondeno

Bondeno (Ferrara), 26 settembre 2020 - Il milione di euro donato dalla Lega al Comune di Bondeno per la realizzazione di progetti post sisma potrebbe aver fatto un lungo giro per poi tornare nelle casse del Carroccio sotto altre forme. In particolare nella veste di false fatture e sponsorizzazioni di campagne elettorale da parte di aziende ‘amiche’. È la tesi sulla quale si stanno concentrando gli investigatori della guardia di finanza che, l’altro ieri, hanno bussato alle porte del municipio del Comune matildeo per acquisire documenti relativi alla somma spesa per la costruzione della scuola antisismica di Scortichino, per l’acquisto di una piattaforma per i vigili del fuoco volontari e per aiutare la protezione civile. L’attività si inserisce nel filone di inchiesta genovese sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni di rimborsi elettorali ottenuti in maniera illecita nell’epoca in cui era leader Umberto Bossi e tesoriere Francesco Belsito. Tra le carte acquisite dagli inquirenti ci sarebbero i nominativi delle imprese che si sono aggiudicate gli appalti e le relative modalità di pagamento. Secondo il procuratore aggiunto Francesco Pinto e il sostituto Paola Calleri è possibile che qualcuna di queste aziende possa essere vicina alla Lega e aver fatto rientrare i soldi al partito attraverso metodi poco trasparenti. Sotto la lente degli inquirenti c’è anche un conto corrente aperto alla banca Aletti e intestato a Belsito. Un conto attraverso il quale sarebbero transitati una serie di contributi e finanziamenti alle Leghe regionali, tra cui anche il milione destinato a Bondeno. Gli inquirenti sospettano che, dopo l’uscita di scena del Senatur, quei flussi di denaro siano stati utilizzati come escamotage per evitare il sequestro da parte del tribunale dopo la condanna dell’ex tesoriere. Un dirottamento che, dopo essere transitato su altri conti o all’estero, avrebbe riportato il denaro al punto di partenza. Alan Fabbri, allora sindaco di Bondeno e oggi di Ferrara, torna sull’argomento ribadendo la trasparenza dell’operato del suo ex municipio. "Se fare una scuola diventa una cosa che ci penalizza allora non so come spendere i soldi dei cittadini – ha detto –. È tutto documentato e verificabile. ActionAid ci citò come esempio di trasparenza. Se poi ci sono problemi a monte io non posso saperlo". Di più. Fabbri ricorda come "la variazione di bilancio per incassare la donazione" fosse stata "votata anche dal Pd" e come ci fosse una "convenzione tra banca e Lega tale per cui il denaro veniva elargito a tranche , sulla base dello stato di avanzamento dei lavori". Nel complesso, quei progetti costarono un milione e ottocentomila euro. Oltre al milione della Lega, ricorda in chiusura il sindaco di Ferrara, si aggiunsero somme donate, tra gli altri, "dalla Curia, da ActionAid e dagli sms solidali".