Fondo Farina, a Ferrara la collezione dello storico direttore dei Diamanti

Donate al comune 196 opere d'arte, per un valore di 800mila euro

Franco Farina

Franco Farina

Ferrara, 10 aprile 2019 - “Franco, non trovo carta in questa casa, scusa che ti scrivo su questo pezzo di sacco”. Una frase scritta sul retro di un’opera di Roberto Matta, che ben racconta l’energia e la centralità artistica della Ferrara degli anni Settanta, tanto da renderla esempio di avanguardia nazionale. Quel Franco citato dall’artista è Farina, primo direttore delle Gallerie d’arte moderna e contemporanea scomparso lo scorso anno, il cui fondo è stato ora donato alla città.

Si tratta di una collezione di 196 opere, composta da un centinaio di opere su carta, sculture e una quarantina di tele, per un valore complessivo attribuito di 800mila euro come spiega il vicesindaco Massimo Maisto, che si va ad aggiungere all’eredità immateriale lasciata in città da Farina secondo la direttrice dei musei di arte contemporanea, Maria Luisa Pacelli: “Franco ha lasciato una sensibilità nei confronti dell’arte e una capacità di coinvolgere l’intera città in processi di conoscenza e di condivisione verso la cultura contemporanea, facendo un lavoro unico nel nostro paese”. Un lavoro che, continua Pacelli “si corona con questa donazione, nata per volontà di Franco Farina e grazie all’azione di Lola Bonora.

La collezione è anche specchio di come Franco Farina è stato direttore e critico d’arte militante e oggi questa diventa patrimonio comune, a servizio della sua comunità”. Emozionata è Lola Bonora, una vita passata con Farina tra arte e videoarte, intimità e ironia: “Aveva abituato il pubblico a non avere preconcetti nei confronti delle nuove realtà espressive – racconta – Il suo era un lavoro di persuasione continua, ma si era fatto amare”. Lei, storica direttrice del Centro VideoArte e compagna di vita di Farina, col quale condivideva anche la tenacia lavorativa, concederà in deposito temporaneo alle Gallerie di Ferrara anche ‘Concetto spaziale’ di Lucio Fontana, del valore di 1milione e 300mila euro (di sua proprietà finché in vita, poi andrà ad aggiungersi alla donazione).

La prima mostra - Intanto, prima di vedere a turno le opere raccolta da Franco Farina all’interno di Palazzo Massari e dei percorsi espositivi delle Gallerie, a dicembre il Pac, Padiglione d’arte contemporanea, ospiterà la mostra con alcune opere. “L’idea è quella di mostrarle in modo permanente, a rotazione. L’impegno con Lola Bonora – conclude Pacelli – è far parlare questa collezione con altre opere, e non ingessarla in una stanza”. La collezione - Tra i molti artisti presenti nell’inventario ci sono le opere di Boldini, di Carrà e De Pisis, di De Chirico, di Morandi, di Guttuso e di Licini, di Giò Pomodoro e Man Ray, di Rauschenberg e di Mimmo Rotella, di Mario Schifano, Vedova e di Sironi, oltre che dei ferraresi contemporanei tra cui Maurizio Camerani, Giorgio Cattani, Paola Bonora, Sergio Zanni e Maurizio Bonora. “Farina è stato grande uomo di ricerca e innovazione – ricorda il sindaco Tiziano Tagliani – che più di altri ha segnato Ferrara, tanto da contribuire al forgiarsi del titolo di città d’arte e di cultura”. Il patrimonio librario – Se al Comune vanno le opere d’arte della collezione di Franco Farina, i suoi libri andranno all’Università di Ferrara.