Luca Scanavini * Vorrei esprimere un diverso punto di vista su quanto è successo in questi giorni nelle nostre strade, non solo ferraresi. Ho visto che i tragici fatti hanno coinvolto giovani nella fascia under 30, il che fa pensare. Non entro nel merito delle riflessioni emotive lette, con alcune strumentalizzazioni politiche. Penso alla figura di ogni persona coinvolta. I conoscenti delle vittime hanno parlato di talenti persi, dal ragazzino promettente giocatore al giovane stimato che lavorava in azienda. La società non può permettersi di perdere talenti in questo modo. Io, che mi occupo di persone da inserire nel mondo del lavoro, mi struggo all’idea di queste disgrazie. Penso anche a chi ha causato l’incidente, altre persone distrutte. Quale è la causa? Eccesso di confidenza e di fiducia del proprio Ego, oppure una generale mancanza di cultura della sicurezza? Parliamo di sicurezza nei posti di lavoro e poi scivoliamo sul quotidiano della vita. Nel mio passato in aziende strutturate, ho vissuto esperienze formative che ricordavano di usare la scaletta di casa non con ciabatte ma con scarpe chiuse, di fare attenzione alle prese di corrente, di vestirsi con pioggia o gelo per non scivolare. Questo aiuta a capire che se succede un incidente fuori dal posto di lavoro, ne risente anche l’azienda. Auspico iniziative per una cultura della sicurezza in senso lato, spalmata sulle 24 ore; operazione che deve avvenire in tutte le sedi opportune con una adeguata formazione in presenza, non da remoto. Perché bisogna parlare, confrontarsi e capire il filo della vita. Il passaggio dal presente percepito al futuro desiderato di ogni singola persona, adolescente o anziano, non può prescindere da questo approccio. In questo modo un mondo che cerca talenti, non ne perderà … per strada. * presidente NoiCoach