Ferrara, Rendine si difende. "Giri sospetti in casa? Non tocca a me controllare"

Il capogruppo di Gol: "Ho decine di proprietà. Non passo il tempo a vedere chi ci vive"

Ferrara, Francesco Rendine: capogruppo di Gol (Foto Businesspress)

Ferrara, Francesco Rendine: capogruppo di Gol (Foto Businesspress)

Pontelagoscuro (Ferrara), 2 dicembre 2018 - Nessun inquilino dall’identità ‘ballerina’ ma solo un «attacco strumentale e creato ad arte per colpire la mia persona e l’attività politica che svolgo». Ha scatenato un putiferio la notizia delle proteste per presunti movimenti sospetti in un appartamento di via Ricostruzione 88, a Pontelagoscuro. Nel mezzo, stando a quanto ricostruito dal Carlino, ci sarebbe anche una retata che ha portato all’arresto di un giovane nigeriano scoperto a spacciare in Gad. L’abitazione in questione è di proprietà del consigliere comunale di Gol Francesco Rendine, impegnato in questi giorni in una battaglia al fianco di alcuni residenti di via del Lavoro che lamentano, a loro volta, rumori molesti e movimenti sospetti.

Rendine, facciamo un po’ di chiarezza. Chi abita nell’appartamento al civico 88 di via Ricostruzione?

«Partiamo dai fatti. Cioè dai contratti di affitto, tutti registrati e che posso esibire».

Sentiamo.

«Nel 2016 l’appartamento è stato affittato a una donna italiana. Nel 2017 a un’altra donna italiana, poi sfrattata perché morosa. Nel 2018 si è registrato prima un contratto per una donna del Ghana che lavora in un’azienda di Masi Torello e poi un ultimo contratto con un’altra persona nata in Ghana, impiegata in un supermercato. Ecco, questa persona non è mai diventata nigeriana».

Nell’appartamento c’è ancora il ghanese?

«Ho stipulato il contratto con lui nell’agosto di quest’anno. Tra l’altro mi aveva chiesto di poterlo intestare anche a un altro soggetto. Io, però, ho rifiutato senza pensarci due volte. Poco tempo fa gli ho inviato una raccomandata perché non era in regola col pagamento».

E cosa è successo?

«Mi è tornata indietro perché risultava irreperibile».

Se il ghanese non è reperibile nell’appartamento è possibile che ora ci sia il famigerato nigeriano? Magari come subaffittuario?

«È possibile, ma io non faccio il carabiniere. Ho una decina di proprietà e di immobili affittati, alcuni anche a Denore, Portomaggiore e Maiero. Non passo il mio tempo libero a vedere chi c’è dentro. Ho un contratto regolare e se non ci sono problemi io non mi faccio vivo».

Alcuni residenti dicono di averle spedito delle email lamendosi per strani viavai nell’appartamento.

«Falso. Non ho mai ricevuto email o comunicazioni dai residenti. Altrimenti mi sarei dato subito da fare. L’unica segnalazione è stata relativa a una perdita d’acqua che ho prontamente fatto sistemare da un idraulico».

I cittadini avrebbero allertato anche i vigili. Ne è al corrente?

«Non mi risulta siano giunte segnalazioni da parte dei residenti della palazzina all’Arpa o alla polizia municipale».

Da quanto tempo non va a dare un’occhiata all’appartamento?

«Ci sono andato giusto ieri sera (venerdì, ndr), dopo la manifestazione in via del Lavoro. Non c’era assolutamente nulla. Né viavai, né nient’altro di sospetto. Ci ritornerò».

Sì, ma ha provato a verificare chi c’era effettivamente in casa?

«Non ho alcun titolo per entrare, rischierei di finire nei guai io. E certo non mi sono messo a suonare il campanello a quell’ora di sera».

Ma quindi lei può dire con certezza chi vive in quell’appartamento?

«Io ho un regolare contratto con il cittadino ghanese. Mi chiede se adesso ci possa abitare qualcun altro in maniera irregolare? Io non ne ho idea».

Sta pensando di fare qualche accertamento?

«Sì. Sto valutando come muovermi insieme al mio avvocato».

Tirando le somme, che idea si è fatto di tutta questa vicenda?

«Stiamo parlando di niente. Qui il danneggiato sono io, non certo gli inquilini dai quali, ribadisco, non ho mai avuto segnalazioni. Questa vicenda ha il solo scopo di colpirmi, mettendomi in una luce devastante. Mi spiace che si voglia colpire la mia persona e la mia attività di politico con menzogne create ad arte».