Ministri, ambasciatori, consoli. E autori, giornalisti, pubblico. Tanto pubblico. Si sta svolgendo, in questi giorni, la 76esima Fiera del Libro di Francoforte (Frankfurter Buchmesse), in cui l’Italia è ospite d’onore. Non succedeva dal 1988, anno in cui venne inaugurato ufficialmente il format attuale. Un ruolo da protagonista lo giocherà anche Ferrara, non con la letteratura, ma con l’arte figurativa. L’artista Marcello Carrà, infatti, è stato invitato nel padiglione italiano, progettato da Stefano Boeri, per una performance di disegno dal vivo. L’impulso è venuto dal Gruppo Mauro Saviola, azienda con sede nel mantovano, leader a livello mondiale in materia di economia circolare nel settore legno/arredo.
Marcello Carrà, perché hanno scelto lei?
"La sorpresa è stata totale. Mi ha contattato un’agenzia di comunicazione e mi ha proposto una video call per conoscerci, attraverso un tramite italiano e una referente estera, che sta a Bruxelles. Mi hanno detto che avevano altri artisti italiani in lista, ma hanno scelto me. Erano appassionati del mio modo di disegnare, hanno visto il mio sito, che ho molto curato".
L’approdo sarà in un contesto internazionale. È la prima volta?
"No. Attraverso Maria Livia Brunelli ho partecipato a fiere, di persona, come a Basilea, o con le mie opere, a Miami. Siamo stati diversi anni a Bruxelles dal 2013. Quella di Francoforte è l’occasione più prestigiosa, perché non sono soltanto uno dei tanti artisti che partecipano a una fiera: sono l’unico. Hanno scelto solo me, per questa performance dal vivo. Sono arrivato a Francoforte giovedì mattina e resterò fino a domenica".
Quattro giorni di lavoro.
"Lavoro all’interno del padiglione disegnando un trittico. Abbiamo già discusso i soggetti. Lo sponsor, il gruppo Mauro Saviola, è il massimo produttore al mondo di pannelli in legno riciclato. Hanno una flotta di tir che in tutta Italia recupera legno di scarto: lo riducono in trucioli per produrre pannelli di svariati spessori, utilizzati anche per prodotti di design. Sto disegnando su pannelli grezzi che producono loro, con penne e pastelli".
E che soggetto avete scelto?
"Tengono molto al concetto dell’ecosostenibilità, del riciclo, del rispetto della natura. Il trittico verterà intorno a questo argomento, ma i soggetti veri e propri non si possono ancora dire. Sarà in linea con il tema del Padiglione Italia, ‘Radici nel futuro’: sto declinando l’ecosostenibilità in questo senso".
Cosa si prova a disegnare dal vivo?
"All’inizio ci si sente completamente fuori luogo. Il disegnatore vuole stare da solo, si concentra, non vuole condividere con altri. Sarebbe una fase intima. Ho già disegnato in pubblico ad Expo Milano, nel 2015. Durante la prima mezz’ora, quasi ci si pente di essere lì e si pensa che alla gente non interessi il lavoro, ma quando le figure emergono dal pannello si comincia a percepire l’apprezzamento".
Francesco Franchella