Mosso (Lega), mozione (poi ritirata) per sapere i nomi di chi cambia sesso

Aspre polemiche sui documenti presentati dal consigliere del Carroccio sulle interruzioni di gravidanza. Ferraresi: "Atti irricevibili". Lui le ritira: "Volevo conoscere i fenomeni. Io, strumentalizzato dalla sinistra"

Ferrara, 20 ottobre 2022 - Il grande imbarazzo. Appena protocollate e già ritirate. Il consigliere leghista Alcide Mosso si è addentrato in un terreno scivoloso chiedendo, attraverso due interrogazioni "quante donne si sono presentate nelle strutture del servizio sanitario, per effettuare l’interruzione volontaria di gravidanza" per svariati motivi e per appurare "il numero di giorni intercorsi fra l’attivazione delle procedura e l’intervento". Non solo, l’esponente del Carroccio ha chiesto copia della "rilevazione statistica dei casi di interruzione di gravidanza" predisposta dalla Regione.

Il consigliere leghista Alcide Mosso
Il consigliere leghista Alcide Mosso

Nel secondo documento, Mosso chiede quante persone "tra il 2011 e il 2021 abbiano attivato il percorso di modifica del sesso anagrafico" e di distinguere queste ultime per fasce d’età (maggiorenni o no). Il vespaio è servito. A dare fuoco alle polveri è stata la consigliera del Misto, Anna Ferraresi parlando a chiare lettere di "oscurantismo", bollando le richieste di Mosso come "offensive e irricevibili".

La richiesta di Ferraresi è quella di una "commissione urgente" per valutare questi atti. Probabilmente, non ce ne sarà bisogno. Infatti, in una nota diffusa dall’amministrazione, il consigliere ha deciso di fare retromarcia. "Ho deciso di ritirare le interrogazioni che avevo presentato – così il leghista – per evitare che una semplice domanda, legittima, venga strumentalizzata in modo così pesante. Le mie richieste erano volte a conoscere l’entità di due fenomeni noti, l’interruzione di gravidanza e il cambio di sesso anagrafico, regolamentati da percorsi sanitari e normativi su cui si dibatte da tempo, nel rispetto (si spera) di tutte le opinioni".

Eppure, osserva Mosso, "la richiesta di un numero sembra aver rotto un tabù. In poche ore pare essersi sviluppato un clima di sospetto con attacchi politici particolarmente pesanti che alludono ad intenzioni sovversive delle norme che oggi stanno a garanzia dei diritti di abortire o cambiare sesso.Intenzioni ovviamente mai esistite". Al contrario "esiste una volontà della sinistra di strumentalizzare ogni parola, che non risponda alla loro sensibilità".

Sul tema, sferzante l’intervento della consigliera Pd, Ilaria Baraldi. "Il consigliere Mosso non è nuovo a uscite dalle quali è facile dedurre la sua visione oscurantista del mondo e della vita, dominati dalla ortodossia del maschio italico. Lo fa in modo sgraziato ma nulla di nuovo per chi ha chiesto un cimitero per i feti e vive l’ossessione della “teoria gender”".