Furbetti vaccini: l'Ausl di Ferrara indaga su sms e audio

Inviata anche una lettera a tutti i centri di somministrazione: si chiede in particolare di rendere più rigorosi i controlli su chi si presenta

Vaccini in Fiera a Ferrara (Foto d'archivio Businesspress)

Vaccini in Fiera a Ferrara (Foto d'archivio Businesspress)

Ferrara, 14 aprile 2021 - Denuncia contro ignoti per il messaggio vocale che ha spedito ben 150 persone in Fiera, nella speranza di una vaccinazione ’fuori onda’. Ma anche segnalazione alla Postale per gli Sms ’fake’, che contengono un presunto link con il quale effettuare la prenotazione, scavalcando le liste ufficiali. E dall’Azienda Usl è partita, a firma del direttore sanitario Emanuele Ciotti, una lettera indirizzata a tutti i punti vaccinali: medici, infermieri vengono (genericamente) richiamati al massimo rispetto delle indicazioni del piano vaccinale sia nazionale che aziendale, al controllo rigoroso delle procedure di accettazione e al corretto utilizzo delle ’liste di recupero’.

Bollettino Covid 14 aprile 2021

Quanto accaduto domenica, se non ha fatto emergere ufficialmente i primi ’furbetti’ del vaccino, è suonato tuttavia come un campanello d’allarme. E in ogni caso, ai piani alti di via Cassoli c’è irritazione profonda per l’emergere dei tentativi di sblindare una procedura sin qui ritenuta ineccepibile. Tanto più, si spiega, che il messaggio vocale (nel quale una donna suggeriva alle persone sopra i 60 anni di età di recarsi muniti dei documenti, dicendo che sarebbe bastato mettersi in coda per vaccinarsi) avrebbe potuto creare subbuglio. Inizialmente sembrava che in Fiera fossero arrivate, a seguito del tam tam via Whattsapp, una trentina di persone; e invece la responsabile del servizio, ieri, ha chiarito di aver dovuto far fronte a un’ondata di ben 150 autovaccinandi. Nessuno dei quali ovviamente in appuntamento, ma neppure inserito nelle ’liste di recupero’.

"Le dosi di AstraZeneca, domenica, sono state somministrate tutte ad aventi diritto – ribadisce la direttrice generale dell’Azienda Usl Monica Calamai –; personale sanitario, soggetti ’vulnerabili’, caregiver, agenti di Polizia. Nessun altro". Tuttavia il fatto ha acceso una spia. Perché all’improvvido vocale dell’anonima (una donna che afferma di parlare per conto di "un gruppo numeroso"), si accompagna come detto quella che appare come una vera e propria truffa.

Si tratta di messaggi Sms (o Whattsapp) ben congegnati, che riproducono quelli realmente inviati dall’Azienda Usl alle persone – specie quelle inserite nelle categorie più fragili – che poi, attraverso un link, possono formalizzare l’appuntamento ai punti vaccinali. I falsi messaggi rischiano di creare non tanto confusione nelle agende elettroniche – sufficientemente blindate da non consentire la prenotazione a chi non rientra tra le categorie ammesse alle varie fasi della campagna – ma innanzitutto false aspettative in chi, ritenendo che si tratti effettivamente di un messaggio dell’Ausl, potrebbe innescare proteste. A ciò si aggiunge, più in generale, il richiamo dell’azienda a tutto il personale dei centri vaccinali, non solo all’hub della Fiera ma anche a quelli periferici, per prestare massima attenzione, in particolare, al momento della presentazione e dell’accettazione delle persone. A ogni buon conto, la prima denuncia (sia pure contro ignoti) è già partita, anche se per individuare l’autrice servirebbe un perito forense, esperto nel riconoscimento della voce.

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