di Federico Di Bisceglie Ancora non c’è una data certa per il completamento della fusione delle due aziende sanitarie. Certo è, però, che l’attribuzione a Monica Calamai (già direttrice generale dell’Ausl) dell’incarico di commissario straordinario di Cona, è una "concreta accelerazione in questo senso". Sono panni nuovi, che Calamai tuttavia calza con disinvoltura. Conscia, tuttavia, "che sarà un percorso lungo e laborioso, ma che portà un grande valore aggiunto". L’altro giorno ha già fatto un tour in qualche reparto per prendere confidenza con la struttura. E ieri, invece, ha spiegato quali sono in linea di massima i prossimi step del processo di fusione. Il primo ’ostacolo’, come peraltro sottolineato dal segretario della Uil, Massimo Zanirato sul Carlino nei giorni scorsi, ha una caratterizzazione giuridica. "Giuridicamente – spiega Calamai – le aziende sono entità distinte. Ora occorre un passaggio formale del ministero per sancire la fusione e costituire la nuova società". La costituzione ex novo di un altro soggetto societario (probabilmente in termini di bilancio e addetti, il più rilevante della provincia) non è un passaggio banale. Anche dal punto di vista contrattuale. Passaggio sul quale Calamai fa presente che "non verranno perse le prerogative", in ottica di una sostanziale parificazione di trattamento per i lavoratori delle due aziende. "La peculiarità della nuova realtà– prosegue – è che si sostanzierà di due componenti che di fatto si compenetrano: un’azienda sanitaria-universitaria". Sul processo di unificazione, benché ancora non iniziato ufficialmente, Calamai ha già disposto un piano operativo piuttosto stringente. "Durante gli anni del Covid – precisa – il processo di fusione è stato portato avanti, malgrado non sia stato evidente ai più. Il progetto di azienda digitale, ad esempio, è immaginato per un’azienda unica, l’organismo di valutazione delle performance aziendali è stato unificato". Di qui a fine anno ci saranno passi importanti verso ...
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