Ferrara, si rifiuta di spacciare al Gad, massacrato in strada

Un arresto dopo il brutale pestaggio del giovane

Controlli dei carabinieri in zona Gad

Controlli dei carabinieri in zona Gad

Ferrara, 26 maggio 2018 - Avrebbe osato dire di no a chi gli chiedeva di spacciare. Un affronto troppo grande per chi tiene le redini del mercato della droga in zona Gad. Grande come il castigo che ne è conseguito. In otto contro uno nel ring di via Ortigara. Calci, pugni e (pare) anche un coltello. La vittima, un giovane nigeriano, ha rimediato diverse contusioni, un trauma cranico e una ferita a un braccio. Quindici giorni di prognosi, secondo i medici dell’ospedale Sant’Anna che lo hanno medicato. Gli aggressori sono quasi tutti dei fantasmi. Tranne uno, un 23enne, catturato dai carabinieri dopo una breve colluttazione. Gli altri si sono dispersi per le vie del quartiere non appena hanno sentito le sirene delle ‘gazzelle’ avvicinarsi. Ma facciamo un passo indietro.

Mancano pochi minuti alle 21 di un giovedì quasi estivo. La serata è tiepida in via Ortigara, ma bastano pochi istanti per farla diventare rovente. In strada, vicino a un bar, c’è un gruppo di stranieri. Ad un tratto iniziano a litigare. Dalle parole alle mani il passo è breve. Il branco prende di mira un ragazzo e inizia a picchiarlo. Nel caos spunta anche un coltello (o almeno questo è quanto racconta la vittima agli investigatori dell’Arma). Il pestaggio dura una manciata di minuti.

Un'esplosione di violenza che si interrompe con l’arrivo dei carabinieri e degli uomini dell’esercito, chiamati da alcuni passanti che hanno assistito alla scena. Il branco scappa e fa perdere le proprie tracce per le strade del Gad. Quando i carabinieri arrivano in via Ortigara trovano un ragazzo dolorante e sanguinante. Il giovane viene affidato ai sanitari del 118 che, dopo averlo medicato, lo portano al pronto soccorso. Intanto, i carabinieri si mettono alla ricerca degli aggressori. Nel giro di pochi minuti ne intercettano uno e lo braccano. Lo raggiungono, ma quello non si dimostra molto arrendevole. Per sfuggire all’arresto inizia a colpirli con calci e pugni. I militari lo bloccano a fatica e finalmente riescono a stringergli le manette ai polsi. Viene identificato come un nigeriano di 23 anni, pregiudicato e senza fissa dimora. Una vecchia conoscenza che ora dovrà rispondere di rissa e resistenza a pubblico ufficiale.

Gli investigatori dell’Arma sono ora al lavoro per risalire alle identità degli altri membri del branco. La vittima parla di otto, forse dieci connazionali che lo avrebbero picchiato perché si era rifiutato di delinquere. Un racconto che, nel caso dovesse essere confermato, solleverebbe il velo sull’inquitante modus operandi dei burattinai del sottobosco malavitoso della zona stazione.

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