"Gara tra difficoltà e fascino: un’emozione"

Il racconto dei due piloti ferraresi che parteciperanno. De Angelis: "Per preparare la Bugatti? Un anno di lavoro". Sisti: "Incognita prove"

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Alla Mille Miglia si viaggia alla velocità della bellezza. Ma la gara, per chi la vive da dentro, al volante dei bolidi che hanno segnato la storia del motorismo internazionale, è sinonimo di impegno e dedizione. Lo sa bene Alex De Angelis, pilota di vaglia che siederà accanto al collezionista Massimiliano Paglione a bordo della Bugatti T37 del 1927. E lo sa bene anche Sergio Sisti, regolarista sopraffino, già vincitore della Mille Miglia nel 2001, che sarà a bordo della Lancia Lambda Spider Casaro del ’29. Al suo fianco, in macchina come nella vita, la moglie Anna Gualandi. Suo il secondo gradino del podio nel 2020. Ogni anno, però, è una sfida nuova. "La prima cosa che mi auguro – esordisce – è che la macchina vada bene e di non andare fuori gara. Poi, certamente, si punta anche a fare una buona prestazione". E lui ha tutte le carte in regola per farcela. I competitor, comunque, daranno del filo da torcere perchè "ci sono almeno una decina di equipaggi davvero molto forti". In gara, le auto sono oltre quattrocento. Sisti però non si scoraggia. "I dettagli delle prove – spiega– ancora non li sappiamo, ma le variabili della Mille Miglia sono diverse. Ho corso la ’Freccia Rossa’ per almeno trenta edizioni ma, nonostante l’esperienza, le 118 prove cronometrate più quelle di media possono nascondere insidie". La Mille Miglia "è sempre difficile, benché affascinante – chiude – perché è una gara nella quale può capitare di fare trecento chilometri senza nessun genere di prova, salvo poi, in venti minuti, farne dieci cronometrate".

Come è noto, la Freccia Rossa lambisce un po’ tutto l’entroterra fino al centro Italia, per poi culminare a Roma. Ogni anfratto, ogni curva, ogni statale, hanno fascini e difficoltà differenti. "Senz’altro però, uno dei punti più difficili è il passo della Cisa". A dirlo è Alex De Angelis che, oltre a essere al volante della Bugatti di Paglione, coordinerà un team di una ventina di professionisti che presteranno supporto a sette tra le vetture più prestigiose in gara. A titolo esemplificativo, un’auto è quella del team Chopard, world sponsor della Mille Miglia. "Seguire sette auto e contemporaneamente cercare di fare una buona prestazione in gara, certamente non sarà semplice – dettaglia l’ad del Gruppo Promotor – . Tuttavia, la squadra di meccanici è consolidata e la coordinatrice, Cristina Biagi, è una professionista di livello, così come il nostro capo meccanico Dario Marzola". Ogni auto in gara, avrà una macchina di supporto al seguito. Un’assistenza, dunque, a 360 gradi finalizzata a garantire "un servizio di eccellenza". Anche la preparazione dell’auto alla Mille Miglia è un percorso tutt’altro che banale. Tant’è che la prima cosa che auspica De Angelis è quella di "portare la macchina, intatta, alla fine della gara".

"Per preparare un’automobile come la Bugatti – spiega – occorre un anno di intenso lavoro. Tanto che la Mille Miglia, in un certo senso rappresenta il culmine per raccogliere i frutti di un impegno che si snoda nei 12 mesi precedenti". Come Sisti, anche De Angelis ha all’attivo almeno due decine di Mille Miglia alle spalle. Ma l’edizione di quest’anno, anche per via del passaggio a Ferrara, ha qualcosa in più. "Mi aspetto una gara ricca di emozioni – conclude De Angelis – . Gli oltre quattrocentoventi equipaggi e il Ferrari Tribute regalano uno spettacolo che, specie nella nostra città, ha qualcosa di incantevole. In più, come è successo nel 2020, l’organizzazione estense garantisce un passaggio molto apprezzato dai partecipanti, per via della cena nel suggestivo teatro Abbado". Sui due piloti estensi, quest’anno, grava la responsabilità di tenere alti i colori di Ferrara.

re. fe.