Gatti e l’orchestra Mozart. Weekend con Beethoven

Due concerti in programma stasera e domenica sul palco del teatro Comunale. Si parte con quarta e quinta sinfonia per poi proseguire con seconda e sesta.

Gatti e l’orchestra Mozart. Weekend con Beethoven
Gatti e l’orchestra Mozart. Weekend con Beethoven

Per Ferrara Musica prosegue un altro importante capitolo della sua storia trentennale. L’Orchestra Mozart dell’Accademia Filarmonica di Bologna e il suo direttore musicale Daniele Gatti, uno dei più prestigiosi direttori d’orchestra al mondo, continuano il progetto di residenza orchestrale iniziato l’anno scorso con altri due concerti, in programma al teatro Comunale stasera alle 20.30 e domenica alle 16. Il progetto residenziale – che si inserisce nella storica tradizione di Ferrara Musica, da sempre impegnata a dare ospitalità alle formazioni create dal suo fondatore Claudio Abbado – durerà fino a tutto il 2024, e vede la Mozart e Gatti impegnati nel ciclo dedicato all’esecuzione integrale delle sinfonie di Beethoven.

In questi due concerti di settembre, e in quello che chiuderà la stagione il 12 giugno 2024, verranno eseguite le prime sette sinfonie (a eccezione della terza, con la cui esecuzione ha preso il via il progetto l’anno scorso). Nel dettaglio, oggi sono in programma la quarta e la quinta sinfonia, domenica invece la seconda e la sesta. "Sono molto grato a Ferrara Musica – dice Daniele Gatti – che si è impegnata a supportare fin dall’inizio questo ciclo beethoveniano realizzato con l’Orchestra Mozart. È la prima volta che la compagine affronta tutto il corpus delle nove Sinfonie, che sono una sfida esaltante per tutti i musicisti. Il progetto continuerà fino al settembre del 2024 e partirà sempre, con ogni singolo programma, dalla città di Ferrara, per poi proseguire a Bologna e a Milano. Le tre città saranno quindi gemellate nel nome di Beethoven. Mi auguro che questo sodalizio con Ferrara Musica non si fermi qui, e possa andare avanti in futuro con nuove iniziative altrettanto stimolanti". La quarta sinfonia di Beethoven, con cui si apre il programma del concerto di stasera, fu composta nel 1806 ed eseguita per la prima volta nel palazzo del principe Lobkowitz nel marzo 1807. Fu definita da Robert Schumann "una slanciata fanciulla mediterranea fra due giganti nordici".

La definizione sembra suggerire leggerezza, evasione, disimpegno; sembrano assenti le intense pulsioni che caratterizzano le due sinfonie immediatamente adiacenti, la terza e la quinta. Tuttavia siamo soltanto in presenza di toni più moderati, di un’atmosfera più pacata; anche qui Beethoven aumenta via via la tensione e il momento in cui la carica accumulata trova finalmente sfogo sembra non giungere mai. La quinta sinfonia fu scritta nel biennio 1807-1808, più o meno quindi nelle stesso periodo della quarta, e rappresenta, insieme alla terza sinfonia, l’apice tragico delle architetture sinfoniche beethoveniane. Il primo movimento (‘Allegro con brio’) è forse il passo più famoso e drammatico scritto dal compositore: inizia con il celeberrimo motivo di quattro note che, secondo le parole dello stesso Beethoven, rappresenta "il destino che bussa alla porta".