MARIO BOVENZI
Cronaca

Generazioni sotto lo stesso tetto. Una famiglia bis per gli studenti: "Diamo un taglio al caro-affitti"

Anziani e adulti aprono le porte a prezzi scontati. In cambio gli ospiti fanno la spesa e piccole faccende. Una madre e una ragazza raccontano l’esperienza. Domani nuove iscrizioni a Contatto, progetto Cidas.

Anziani e adulti aprono le porte a prezzi scontati. In cambio gli ospiti fanno la spesa e piccole faccende. Una madre e una ragazza raccontano l’esperienza. Domani nuove iscrizioni a Contatto, progetto Cidas.

Anziani e adulti aprono le porte a prezzi scontati. In cambio gli ospiti fanno la spesa e piccole faccende. Una madre e una ragazza raccontano l’esperienza. Domani nuove iscrizioni a Contatto, progetto Cidas.

"Quando mi sono iscritta all’università di Ferrara mi sono messa subito a cercare un alloggio", è la cronaca di Sara Marcu, 22 anni. Frequenta l’ateneo. E’ una delle studentesse che ha trovato un appartamento un po’ per caso, navigando tra i siti. Fino a quando la sua attenzione si è fermata davanti a quella parola, Contatto. E’ il nome del progetto lanciato da Cidas, Comune e università per i ragazzi che cercano una laurea, un futuro e un’abitazione. Mamme con figli che sono diventati grandi e sono usciti di casa; famiglie con bambini; adulti con disabilità; anziani che si trovano soli in una casa diventata all’improvviso sterminata. Che aprono le porte.

Sara sta conseguendo l’abilitazione in psichiatria. Dice ancora: "Mi sono sentita un po’ a casa, nonostante la distanza dal mio paese, dall’Umbria. Ho trovato anche qui una piccola famiglia. C’era anche il cane, quante chiacchierate al tavolo della prima colazione", racconta. "E’ un’iniziativa di coabitazione che permette a uno studente fuori sede iscritto a Unife di condividere un alloggio messo a disposizione da un pensionato, adulto, coppia o famiglie", spiega Silvia Andreetti, psicologa. Fa parte dello staff che Cidas ha messo in campo per il progetto. Oltre a lei ci sono Alessia Cobianchi, coordinatore, Sabina Mucchi e Barbara Gennari care manager. Esaminano le candidature dei ragazzi, studiano le loro attitudini, interessi, un po’ il carattere per capire qual è la loro famiglia ideale, il nonno con il quale magari condividere qualche ora della giornata, una coabitazione che porta – riporta – a contatto generazioni separate da un bel po’ di anni. Il vantaggio è reciproco. I ragazzi pagano un affitto calmierato che, visti i prezzi che circolano, non è poco. Le famiglie trovano uno studente che può aiutare i figli a fare i compiti; un nonno qualcuno che va a fare la spesa, che gli tiene un po’ di compagnia. Un po’ di numeri. Sono 27,653 gli studenti iscritti nella nostra facoltà, popolazione in forte crescita. La ricerca di un alloggio diventa in alcuni periodi dell’anno un’impresa (quasi) impossibile, una caccia all’annuncio. "Ero iscritta ad un gruppo WhatsApp, un’amica mi ha segnalato il post che aveva visto sul web. Riguardava questo progetto. L’idea mi ha stuzzicato, una bella esperienza", racconta Ornella della Valle che ha aperto le porte proprio a Sara. Insieme si sono trovate bene. Sempre più consistente la fetta dei fuorisede, sempre più cari gli affitti in un mercato, quello dell’immobiliare a Ferrara, che fa fatica a reggere ad una domanda lievitata in maniera abnorme. "Appena metti un annuncio, arriva una raffica di telefonate", racconta il titolare di un’agenzia immobiliare. Milena Maltoni è la responsabile settore anziani di Cidas. Spiega: "Con Contatto vogliamo creare un ponte tra generazioni, trasformando il bisogno di alloggio degli studenti in un’opportunità di inclusione sociale per gli anziani e le famiglie ospitanti. Non si tratta solo di condividere una casa, ma di costruire relazioni, arricchirsi a vicenda. È un modello innovativo di coabitazione che genera valore per tutta la comunità". "Cidas – spiega Silvia Andreetti – ha cercato di creare una rete, proprio per promuovere il progetto. Oltre 180 enti si muovono al nostro fianco. Farmacie, parrocchie, associazioni di volontariato, sindacati ci aiutano a raccogliere segnalazioni". E domani, alle 17.30, verrà aperta la sede in Corso Isonzo 42 per raccogliere adesioni.

C’è chi non riesce a sostenere le crescenti spese dell’immobile. C’è anche chi è solo. Adulti che vivono esperienze di isolamento, fenomeno in aumento. "La proposta di un nuovo modello di coabitazione – spiega ancora Andreetti – non si riduce solo a dividere le spese o alla necessità di reperire una casa, ma vuole favorire l’instaurarsi di relazioni che altrimenti non avrebbero occasione di nascere. Gli anziani decidendo di accogliere uno studente possono ricevere un aiuto in piccole faccende domestiche o commissioni, cenare in compagnia, passare del tempo insieme. Gli studenti hanno l’occasione di vivere in un ambiente familiare in una città lontana da casa". E di conoscere altre generazioni.