Gennari ha ripreso a lavorare. Attesa per l’interrogatorio in procura

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Libere ormai da mesi e ‘riabilitate’ sia dall’Ordine dei medici che dall’Ausl (almeno per quanto riguarda la convenzione), Marcella Gennari e Chiara Compagno attendono gli esiti dell’inchiesta a loro carico. Le due dottoresse, arrestate nel marzo scorso nell’ambito dell’operazione ‘Red Pass’ sul presunto giro di falsi vaccini, ora possono tornare lavorare, anche come medici di base per conto dell’azienda sanitaria. Gennari (foto a sinistra), stando a quanto riferito dal suo difensore, avvocato Carlo Canal, avrebbe già ripreso da un paio di settimane. Una parte dei suoi pazienti, ‘migrati’ ad altri medici durante il suo periodo di detenzione domiciliare e di sospensione dall’Ordine, sarebbero già tornati dalla loro curante originaria. Per quanto riguarda le indagini, invece, Gennari sta aspettando di essere convocata dal pubblico ministero Ciro Alberto Savino per un nuovo interrogatorio. "Siamo d’accordo che quando il pm avrà il tempo necessario ci chiamerà – spiega l’avvocato Canal –. Siamo quindi in attesa della convocazione. Nel frattempo, rimaniamo in stand by. La dottoressa Gennari è tranquilla. L’ho vista pochi giorni fa, sta recuperando la propria serenità". Nessun commento o dichiarazione dai difensori di Chiara Compagno (foto a destra).

I due medici erano stati arrestati nel marzo scorso insieme a Francesca Ferretti, figlia e assistente di Gennari. Numerose le contestazioni formulate a vario titolo a loro carico. Si va dal falso al peculato, passando per la corruzione e la truffa aggravata. L’accusa è quella di aver somministrato falsi vaccini ai pazienti, in alcuni casi dietro pagamento. Col passare dei giorni l’inchiesta si è poi arricchita di numerosi altri indagati, soprattutto pazienti che avevano usufruito del ‘servizio’. Nel complesso, sotto inchiesta ci sono circa trecento persone.

f. m.