Ghinelli, ottimo politico e medico eccezionale Ma anche uomo di sport

di Alessandro Bratti

Un po’ di Parma e molto di Ferrara. Florio Ghinelli amava

la vita: un medico eccezionale,

un ottimo Vicesindaco, un presidente dell’Avis di grande prestigio, un amante della musica e anche un uomo di sport. Quest’ultimo aspetto forse il meno conosciuto ma molto significativo: con Florio ci mettevamo d’accordo spesso in giunta, in maniera “carbonara”, per by passare Soffritti allora Sindaco che deteneva saldamente i cordoni della borsa, per trovare le risorse necessarie per organizzare eventi sportivi. Entrambi convinti che lo sport fosse un veicolo educativo ed economico per la nostra città. Rimaste nella storia le due manifestazioni

di atletica: l’europeo di cross organizzato da Massimo Magnani e il mondiale di duathlon. E poi la grande amicizia con mio padre che ha curato allungandogli la vita di parecchi anni. La passione

per l’opera lirica li univa. Innumerevoli i Cd che mio padre gli duplicava e che poi insieme commentavano. Verdi su tutto! Era molto vicino a mio padre e non rinunciò a dargli l’estremo saluto nel giorno della sua commemorazione. Mia madre lo adorava per la sua disponibilità e dolcezza, manifestando un’eterna gratitudine per l’attenzione rivolta alla nostra famiglia. Ormai lontano dalla politica a cui aveva dedicato parte del suo impegno pubblico e da cui ne era uscito a testa alta ritornando con passione al suo lavoro, aveva avuto la grande intuizione di abbinare il mondo del sociale con quello dello sport. Da qui il grande impegno per integrare le iniziative sportive con quelle dell’Avis, associazione da lui magistralmente presieduta. Numerose le iniziative, con Luciana Pareschi allora Presidente del Coni e il Presidente della Federazione pallavolo Luciano Bratti. Il 23 Agosto Florio mi aveva mandato un sms per farmi i complimenti per il nuovo incarico da Segretario dell’Autorità del Po con sede a Parma, ma soprattutto ha tenuto ad indicarmi un buon posto dove mangiare i tortelli, luogo in cui

si recava dopo il teatro con la moglie Alba. Una persona sempre positiva: mi ritornano in mente le sue frasi con quel dialetto misto ferrarese parmense che non potrò mai dimenticare. Un uomo che ha fatto molto per la propria comunità e a cui va un’immensa gratitudine.