
L’uomo è stato ascoltato dai carabinieri. Nel tondo, l’avvocato Falzoni
Ferrara, 24 maggio 2025 – Ha risposto a tutte le domande dei carabinieri il 34enne centese finito in un’inchiesta avviata dalle autorità Svizzere e, in parallelo, dalla procura di Roma. Al centro del fascicolo – aperto per omicidio – c’è uno scheletro umano spuntato all’interno di un condotto durante la demolizione di uno stabile a Zurigo. Quei resti, secondo quanto emerso, appartenevano a Deni Nardi, un 49enne italiano. Il 34enne centese è ora sottoposto a indagini dalle autorità svizzere in quanto il suo nome è risultato tra gli ultimi contatti nel cellulare della vittima. Su quanto riferito dall’uomo ai carabinieri il riserbo è massimo. Ora starà agli inquirenti (elvetici e italiani) valutare quanto emerso da quelle dichiarazioni e il loro peso in una vicenda che presenta ancora molti punti oscuri. A partire dalle cause della morte del 49enne, fino alle modalità con le quali è finito all’interno di quello stretto condotto di ventilazione. Non ultimo, per quanto riguarda il risvolto ferrarese dell’indagine, l’ipotetico ruolo del 34enne. Si tratta di domande che al momento non hanno risposta e che solo gli sviluppi investigativi potranno chiarire. Bocca cucita da parte del legale del centese, l’avvocato Alessandro Falzoni, il quale si limita a dirsi “fiducioso nella giustizia e in coloro che stanno seguendo le indagini”.
Un passo indietro: cos’è successo
La vicenda giudiziaria che è arrivata a lambire Ferrara ha preso le mosse il 30 aprile del 2024. Siamo in Militarstrasse, a Zurigo. Alcuni operai stanno svolgendo lavori di demolizione in uno stabile quando trovano delle ossa umane. Lo scheletro, come anticipato, viene rinvenuto all’interno di un condotto di ventilazione. Le autorità svizzere ‘blindano’ il cantiere e avviano tutti gli accertamenti. Il primo passo è dare un nome e un volto a quei resti. Il risultato arriva dal test del Dna. Il responso attribuisce un’identità alle ossa: appartenevano a Denni Nardi, 49 anni. Al momento del ritrovamento, l’uomo era scomparso già da due anni. La denuncia di scomparsa risale al 13 agosto 2022. Quel giorno, il 49enne sarebbe stato a Zurigo per la Street Parade, uno dei più importanti eventi di musica house del mondo. Una festa, tornata in quell’anno dopo lo stop causa pandemia, che prevede musica e balli per dodici ore senza sosta. Il passo successivo è stato capire come sia finito in quel condotto e, soprattutto, perché. Al momento questi aspetti sono ancora avvolti da uno spesso alone di mistero. Ci è caduto da solo, in maniera accidentale? È stato buttato? È morto di morte violenta o è stato stroncato da un malore? Tutte risposte alle quali gli inquirenti elvetici stanno cercando di trovare una risposta. Le indagini sono partite dal cellulare della vittima. Lo scopo, ricostruire le ultime ore di Nardi. Contatti, telefonate, chat su Whatsapp e social. Ogni elemento può essere utile per trovare il bandolo della matassa. Il risultato è una lista di nomi, tra i quali figura anche quello del centese. L’uomo, insieme ad altri, risulta oggi sottoposto a indagini nell’ambito del fascicolo per omicidio aperto a Zurigo. All’inchiesta, come anticipato, collabora la procura di Roma. Due giorni fa, su delega dei magistrati capitolini, il 34enne si è dunque presentato in caserma a Ferrara per rispondere alle domande dei carabinieri e cercare di fare luce su una vicenda inquietante, che sembra ancora molto lontana dall’essere risolta.
f. m.