Coronavirus, Giovanni Lucchini morto. Addio allo storico titolare della 'Dogana'

Ferrara, martedì aveva sentito la moglie : "Faccio fatica a respirare" aveva detto. Due ore dopo è spirato

Giovanni Lucchini

Giovanni Lucchini

Ferrara, 9 aprile 2020 - "Giovanni della Dogana" lo conoscevano così i clienti di quel ristorante di Pilastri di Bondeno, all’incrocio di strade che sono a due passi dal confine mantovano e modenese e che insieme alla moglie Franca e poi con i figli Valter e Cristian, aveva fondato e condotto magistralmente fin dal 1971. Abitava nell’appartamento al piano di sopra, per sentirsi più vicino alla sala da pranzo e alla sua cucina. Giovanni Lucchini, se n’è andato martedì, intorno a mezzogiorno, a 76 anni, all’ospedale di Pieve di Coriano, in Lombardia, dove era stato ricoverato per una ‘broncopolmonite’ il 28 febbraio.

Leggi anche  Gli industriali: "Ripartire subito"  Quando finirà la pandemia - Mascherine, come non far appannare gli occhiali

E’ una vittima ferrarese, non contemplata nei dati provinciali ma in quelli lombardi. Il tampone era risultato negativo fino a quindici giorni fa, quando il Covid 19 si è invece svelato. "Per lui la Dogana era la vita – racconta il figlio Valter -. Non riusciva a non andare. Anche quando tre anni fa ho aperto il ristorante a Ferrara, il Lotregano di piazza Repubblica di fronte al Castello, e abbiamo affittato il locale di Pilastri, la sua forza è stata che mio fratello Cristian fosse rimasto e continuasse a lavorare in quel ristorante, che mio padre sentiva di famiglia e dal quale non riusciva a separarsi". Era arrivato a Pilastri dal mantovano, all’inizio degli anni Settanta, per rilevare quell’osteria antica, dell’800.

"Il suo ruolo era stare in sala, era ‘Il nostro Pr’ – racconta il figlio – . Anche quando noi figli, siamo entrati, portando un pizzico di gioventù, la pizzeria e l’inserimento del ristorante nelle guide, lui è rimasto al suo posto: vicino alla gente, in sala. Li aspettava davanti al ristorante. Per scelta. Li accoglieva. Un’attenzione ai clienti che porteremo sempre con noi". Giovanni Lucchini stava meglio, tanto che era programmata l’ambulanza per rientro a Pilastri. Martedì aveva sentito la moglie al telefono: "Faccio fatica a respirare" aveva detto. Un virus che aggredisce. Due ore dopo è spirato.