Si terranno mercoledì 20 a Rovigo e giovedì 21 a Ferrara le prime riunioni operative sull’emergenza granchio blu. Lo ha deciso il commissario straordinario per l’emergenza, Enrico Caterino, nominato la settimana scorsa dal ministro della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, e dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, per creare una struttura ed elaborare un Piano d’intervento ad hoc che potrà contare su uno stanziamento di partenza di 10 milioni di euro (che si somma agli ulteriori 15 previsti nel Decreto Agricoltura). "Successivamente alla nomina e alla conferenza stampa del 6 agosto scorso – spiega Caterino al Carlino – , mi sono immediatamente attivato per incontrare gli enti coinvolti e gli operatori del settore ittico. Ciò avverrà la settimana prossima nelle prefetture di Rovigo, il 20 agosto, e di Ferrara il giorno successivo. In un secondo momento, organizzerò un incontro anche in Friuli Venezia Giulia e in altre aree coinvolte dall’emergenza, compresa Ravenna. Il monitoraggio e il mio raggio d’azione saranno infatti a livello nazionale". Ma che tempi avrà la realizzazione di questa struttura commissariale incardinata per legge al Ministero dell’Ambiente? "Credo che verso la fine di agosto inizierà a vedersi qualcosa di concreto – risponde il commissario straordinario –; questo di Ferragosto è un periodo un po’ particolare ma mi sono già attivato prendendo contatti e svolgendo riunioni. Comunque al massimo per inizio settembre la struttura sarà funzionante". Una struttura della quale farà parte anche un sub commissario, anche se su tempi e nomi l’ex prefetto Caterino non si sbilancia: "La struttura è ben delineata e prevede una figura per coadiuvare la mia attività. Ma questa decisione la prenderanno i due ministri, dell’Ambiente e dell’Agricoltura, quando la struttura commissariale sarà organizzata a livello centrale". Tra gli obiettivi principali del mandato c’è l’elaborazione di un piano strategico: "Sì – spiega Enrico Caterino – la legge prevede l’elaborazione di un piano di intervento che dovrà essere presentato ai due ministri competenti per l’approvazione. Ci saranno misure in difesa della biodiversità, provvedimenti e attività per incentivare la raccolta del granchio blu e per contenerne la proliferazione ma anche investimenti a sostegno della ripresa delle attività economiche colpite e dell’acquacoltura. Per l’attuazione di queste misure avremo il supporto tecnico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, del Cnr e del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. Inoltre – aggiunge – mi potrò avvalere anche delle capitanerie di porto".
Un aspetto importante sarà quello legato allo studio del fenomeno anche per individuare possibili soluzioni a questa emergenza che, secondo le stime di Fedagripesca-Confcooperative e di Coldiretti, ha già causato un danno economico di 100 milioni di euro. Per non parlare dei danni ambientali e delle ricadute sociali. "Ci sono diverse università che hanno avviato studi – chiarisce Caterino – come Cà Foscari, Padova, quella del Salento e Pisa con progetti specifici. Ci sono diverse iniziative anche a Pisa e ovviamente mi interfaccerò anche con l’Università di Ferrara. Bisogna raccogliere tutti gli elementi che possono servirci per l’elaborazione del piano strategico; io mi avvarrò di tutte queste competenze e incontrerò la comunità scientifica e ogni studioso".
· Intervista nel QN