Grandine extralarge, al via la conta dei danni

Spazzati via interi raccolti di pere, mele, cocomeri, meloni nelle zone di Ostellato, San Bartolomeo, Riva del Po e Portomaggiore

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Con le mani attraversa gli ampi squarci nella rete antigrandine, e mostra così la furia di una grandinata, che ha attraversato le protezioni colpendo ugualmente le sue pere. Poi Diego Strenghetto, agricoltore di Ostellato e componente di Coldiretti giovani, si allontana di pochi passi dal frutteto e guarda il mais spazzato via dal maltempo. È ancora presto per fare una conta dei danni: "Ho chiamato i periti per valutare le perdite subite – racconta Strenghetto –. Per quanto riguarda soltanto la rete antigrandine, posso dire che i danni sono di circa 11mila euro. Il cambiamento climatico ci impone di riconsiderare il modo di fare agricoltura. A volte non bastano neanche le protezioni contro una grandine violenta". L’elenco dei danni a Ostellato, nel Portuense, a Voghiera, Consandolo e San Bartolomeo, è lungo: pomodori ’feriti’, mais spazzato via, persi interi raccolti di pere, e, per di più, si aggiungono i danni a magazzini e reti antigrandine. A Voghiera e Portomaggiore è stata spazzata via metà del raccolto di cocomeri e meloni. A San Bartolomeo e Riva del Po distrutte mele e pere. Il presidente di Confagricoltura Gianluca Vertuani è preoccupato: "Non si parla soltanto dei ranni ai raccolti, che già sono molto pesanti, ma anche alle strutture come i capannoni. Poi ci sarà da valutare le ’ferite’ inferte, ad esempio, ai pomodori che creeranno problemi come la comparsa di funghi e altro. Le zone colpite sono state limitate, ma dove il maltempo si è abbattuto i danni sono innumerevoli". Stefano Calderoni di Cia analizza la situazione: "Danni importanti ma concentrati su aree piccole. Il Ferrarese è stato colpito in parte, ma comunque i pochi coltivatori danneggiati dovranno fare i conti con una perdita del raccolto". Riccardo Casotti di Coldiretti pensa alle reti di protezione: "Vanno sostituite al più presto se sono state danneggiate dalla grandine, perché servono anche per difendere i coltivatori da un altro flagello: la cimice asiatica. Assistiamo sempre all’aumento dei ’nemici’ per gli imprenditori agricoli, che devono far fronte spesso con le proprie risorse, in attesa di contributi e altro. Noi, ovviamente, siamo dalla loro parte". Intanto, l’agenzia di Protezione civile della Regione, dopo una prima ricognizione dei danni, sta appurando con il Governo se ci siano gli estremi per richiedere lo stato d’emergenza nazionale, anche in raccordo con le Regioni confinanti colpite dal maltempo. "Ci siamo attivati immediatamente – rileva il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – per poter sostenere concretamente chi ha subito disagi. La Regione farà la sua parte, cercando di risarcire ogni danno subito, coprendo i danni non previsti dai fondi statali". Gli fa eco l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi: "Ci stiamo già attivando per fare la richiesta di calamità naturale al ministero delle Politiche agricole e faremo tutto il possibile per venire incontro alle necessità di chi, in poco più di un’ora, ha subìto pesanti devastazioni".

Matteo Radogna