Stop ai costi della burocrazia per i proprietari di case ed edifici colpiti dalla violenza della grandine che ha martellato il territorio nel mese di luglio. La delibera è stata approvata ieri mattina in giunta. Nel dettaglio, il documento prevede l’esclusione dai pagamenti dei diritti di segreteria delle pratiche edilizie, paesaggistiche, e delle istanze di accesso ai documenti amministrativi presentate per il ripristino degli immobili danneggiati dalla violenta ondata di maltempo del 22 luglio. Le tariffe specifiche dei servizi pubblici comunali saranno quindi escluse in caso di pratiche come la Comunicazione di inizio lavori asseverata, la Segnalazione certificata di inizio attività, la Segnalazione certificata di conformità edilizia e agibilità, le autorizzazioni paesaggistiche e l’accesso ai documenti amministrativi presentati per lavori di riparazione, ripristino, rinnovamento e sostituzione di elementi edilizi danneggiati dall’eccezionale evento meteorologico.
Per questo genere di atti fino al 31 dicembre di quest’anno non saranno dovuti i diritti di segreteria. In delibera si descrivono "gli ingenti e diffusi danni al patrimonio edilizio privato" che ha provocato la grandine, con rotture, anche gravi ed estese, degli elementi del manto di copertura. Coppi, tegole e lastre, in molti casi frantumate, "hanno provocato la perdita di funzionalità del tetto, anche per il contenimento e il deflusso delle acque meteoriche".
"In attesa dello stanziamento di adeguate risorse da parte di Regione e Governo per edifici, aziende, agricoltura, come Comune facciamo la nostra parte per dare un piccolo e dovuto alleggerimento di spese a chi è stato colpito dalla violentissima ondata di maltempo di luglio, contribuendo a contenere i costi amministrativi a carico dei danneggiati" ha affermato il sindaco Alan Fabbri, che ha visitato, a poche ore dalla grandine, i luoghi colpiti, insieme al vicesindaco Nicola Lodi e a fianco del presidente della Regione Stefano Bonaccini, il 26 luglio. "Prevediamo inoltre nuove misure anche per esentare il canone per l’occupazione del suolo pubblico per eventuali strutture che dovessero insistere sul suolo pubblico per la riparazione dei danni – ha aggiunto inoltre il primo cittadino –. È una competenza del consiglio comunale, che sottoporremo quindi alla prossima seduta".