I pianerottoli come luoghi per accamparsi e fumare crack e le scale come orinatoi. La ‘pancia’ di cemento della Torre B del Grattacielo è diventata un luogo di bivacco quasi perennemente occupato da tossicodipendenti che bevono e assumono droghe al riparo di quelle mura. Una situazione che avevamo già segnalato qualche tempo fa, ma che non ha ancora trovato una soluzione. A denunciare quanto accade nel palazzo è, ancora una volta, una residente che da otto anni vive in un appartamento della Torre B. È la stessa coppia ad accompagnarci in un viaggio dall’ottavo al secondo piano del palazzone, percorrendo i punti più critici. "Da quando hanno sistemato il parco Coletta – spiega la donna che chiede di mantenere l’anonimato in quanto in passato già minacciata da alcuni dei soggetti che stazionano sulle scale – il problema si è spostato qui dentro".
Per capire cosa intende, basta entrare e salire. Già all’ingresso del portico della Torre si notano i primi segni del degrado. Oltre ad alcuni resti di mobili abbandonati e un frigorifero, a terra è adagiato un materasso arrotolato. "Lì ci dormono" spiegano i residenti che ci fanno da guida. Pochi passi ed ecco un altro problema. La porta di ingresso alla scala non si chiude. "La serratura è rotta da tempo – riprendono – così rimane sempre aperta. Chiunque può entrare a qualsiasi ora". L’ascensore sale fino all’ottavo piano. Quasi ogni pianerottolo ha la finestra con i vetri rotti. A terra, segni evidenti della presenza di ‘ospiti’. Residui alimentari, lattine, fazzoletti, pezzetti di carta stagnola bruciacchiata e, qua e là, bottiglie di plastica con la cannuccia inserita nel collo, solitamente utilizzate per fumare crack.
Da un piano all’altro la situazione non cambia. La sporcizia è un po’ ovunque. In un punto sono evidenti le tracce di vomito e di urina. "Questa è la situazione che ci troviamo davanti alla porta di casa ogni santo giorno – continua la coppia di inquilini –. Noi lavoriamo su turni, quando all’alba rientriamo dalla notte capita di trovarli addormentati sui pianerottoli o sulle scale. Dobbiamo letteralmente scavalcarli". Gli ‘occupanti’ della Torre B, stando sempre ai racconti degli abitanti, sono un gruppo di giovani e giovanissimi, tutti italiani, alcuni provenienti dal Veneto. "Arrivano, prendono la droga e poi si piazzano qui a consumarla" illustrano. La sostanza, come ci spiegano le nostre guide, viene spesso nascosta negli sportelli che si trovano sulle pareti e dietro i quali ci sono cavi elettrici o contatori ("Gli spacciatori lasciano lì le dosi e i clienti le vanno a prendere"). Chi trascorre giorni e notti su quei gradini ha anche trovato un escamotage per mantenere sempre accesa la luce delle scale. O incastrando una moneta tra l’interruttore e il supporto di plastica in modo da bloccarlo, oppure distruggendolo direttamente.
Insomma, la situazione descritta è quella di presenze costanti e invadenti che creano un pesante disagio a chi abita nei palazzoni che si affacciano sulla stazione. "Non sappiamo più cosa fare – sbottano sconsolati i due inquilini –. Le forze dell’ordine vengono quando le chiamiamo e fanno quello che possono. Dovremo iniziare a metterci noi inquilini sulle scale e controllare che nessuno salga. Così non si vive più".