Green pass, preside no-vax evoca Auschwitz È bufera: il ministero apre un procedimento

Dopo la foto postata sui social da Stefano Gargioni, dirigente del Perlasca, si scatenano le reazioni. Fiano (Pd): "Via dalla scuola"

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di Federico Di Biseglie

La foto dei cancelli che rievocano le tenebre dello sterminio. Auschwitz. E la scritta, modificata, che recita: "Il Green pass rende liberi". Si tratta di un post apparso sulla bacheca Facebook di Stefano Gargioni, il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Perlasca. Pur non avendo riscosso molto successo – i like sono meno di dieci – l’esternazione social del dirigente ha sollevato un vespaio. Come era ampiamente prevedibile, peraltro. D’altra parte Gargioni non ha mai fatto mistero delle sue posizioni piuttosto dubbiose sull’inoculazione del siero anti-covid. E, a proposito di green pass, il preside del Perlasca è già stato segnalato all’ufficio scolastico provinciale per non aver controllato, alla prima riunione in presenza, le certificazioni vaccinali agli insegnanti. Ma torniamo al post che, dalla rete, arriverà dritto dritto alla scrivania del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Infatti, i parlamentari del Partito Democratico Emanuele Fiano e Luca Rizzo Nervo annunciano, domani, di chiedere "con interrogazione parlamentare (sottoscritta da tutto il gruppo parlamentare dem), di estromettere questo soggetto (Gargioni, ndr) dall’insegnamento e dalla direzione scolastica". Secondo Fiano, il dirigente scolastico ferrarese "usa una tragedia e la irride, calpestando la memoria di milioni di morti innocenti con la volgarità oscena del suo esempio. A me questo fotomontaggio fa vomitare". Per fare il suo lavoro, chiude il dem, "bisogna dimostrare di aver conosciuto la lezione della storia e di saperla trasmettere". Sulla scia anche Rizzo Nervo, che ritiene il post di Gargioni "indegno ed inaccettabile". Ancor di più "se proviene da professionisti statali che dovrebbero avere a cuore la legge, l’educazione, la Costituzione e la storia". L’interrogazione parlamentare servirà dunque a "fare piena luce sulla vicenda", ma anche a fare in modo che "vengano adottati giusti provvedimenti verso chi offende la storia". Il ministro Bianchi, da lunedì avrà parecchio da leggere, visto che anche il segretario provinciale del Pd Nicola Minarelli ha preso carta e penna e ha deciso di inviargli una missiva. "È sconcertante che un dirigente scolastico, che dovrebbe essere prima di tutto un educatore dei nostri ragazzi, equipari il green pass al regime nazista – così Minarelli nella lettera – . Tutto ciò si traduce in un vero e proprio insulto alle vittime della Shoah e ai tanti cittadini morti di covid che testimonia la straordinaria inadeguatezza di questo dirigente scolastico e per questo sollecitiamo un rapido intervento degli organi competenti del Ministero". Fonti del Ministero, confermano che verrà avviato un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente. Non solo: l’amministrazione - si aggiunge - ha già provveduto alla contestazione al dirigente di altri episodi connessi alla gestione dei controlli per il contenimento della diffusione del Covid-19. Secondo la a senatrice Pd Paola Boldrini "Gargioni ha superato il limite della decenza – sbotta – . Confido che le istituzioni scolastiche prendano seri provvedimenti. Non è ammissibile che un dirigente,quindi un insegnante, paragoni l’obbligo vaccinale all’Olocausto". Sulla vicenda interviene anche il sindaco Alan Fabbri. "Il post pubblicato dal dirigente Gargioni nella sua bacheca è molto grave – così il primo cittadino – . L’accostamento storico è offensivo della storia di un popolo intero annientato nei campi di sterminio nazisti. Non è ammissibile che si paragoni il Green pass a quei luoghi di morte". Il post di Gargioni, nel frattempo, è stato segnalato all’ufficio scolastico provinciale che provvederà a inoltrare a sua volta una segnalazione all’ufficio scolastico regionale. Nella scuola, serpeggia il malumore anche tra i genitori. Tanto che, da quanto apprendiamo, alcuni membri del consiglio d’istituto avrebbero già inviato, all’Usp, una lettera di lamentazione per denunciare il comportamento del dirigente.