
Si rompe un pantografo, va in tilt la circolazione sulla linea. Momenti di panico tra i pendolari. Oltre 40 utenti sono stati bloccati sul regionale all’altezza di Gaibanella. "E’ stata un’Odissea".
Cronaca di una giornata di sventure. Ferroviarie. Attorno all’ora di pranzo, sulla linea di Rfi (convoglio Tper) che collega Ferrara a Ravenna è successo qualcosa che i quaranta passeggeri a bordo del mezzo ricorderanno per lungo tempo.
Il pantografo si stacca di colpo all’altezza dell’ultimo convoglio del treno. Sbatte contro il vetro, mentre una parte resta fissata sul tetto. Il finestrino del convoglio non si rompe, fortunatamente. Sennò, con ogni probabilità, staremmo scrivendo una storia diversa. Resta, però, la grande paura fra i passeggeri che si sono visti l’arnese da cui passa l’elettricità per muovere il treno, cadere dall’altro e colpire violentemente il ‘corpo’ del mezzo. Tutto questo, stando alle ricostruzioni di un passeggero che ha vissuto in prima persona la disavventura, sarebbe successo sul regionale all’altezza di Gaibanella. Ma, forse, la parte peggiore è arrivata dopo perché essendo una situazione di emergenza, il convoglio è stato bloccato per diverso tempo – quasi due ore – con i finestrini chiusi (era aperta solo una porta laterale sulla quale poi è stata installata una scaletta per permettere ai passeggeri di scendere) e senza corrente all’interno del treno.
A raccontarci il suo giovedì di sventura, è l’ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Tommaso Mantovani che di professione fa il docente al liceo di Argenta. "Faccio il pendolare da una vita – scandisce l’ex consigliere – e, francamente, un episodio così non mi era mai capitato di viverlo. Sono sempre stato convinto che il treno fosse decisamente un mezzo di trasporto più sicuro rispetto alla macchina e nonostante quello che è successo persevero in questa convinzione e continuerò ad usufruirne. Detto questo, ho passato un gran spavento".
La storia. "Prima di partire da Argenta – ricostruisce Mantovani – qualcuno si era accorto che il pantografo non era in condizioni ottimali, ma lì per lì nessuno ci ha dato peso. Siamo partiti, per fortuna nel frattempo molti dei passeggeri erano scesi alle fermate precedenti e, all’altezza di Gaibanella, abbiamo sentito un grande tonfo che ha letteralmente seminato il panico". Poi, il blocco e l’attesa estenuante. "In virtù dell’inerzia – prosegue – il treno ha comunque proseguito la sua corsa, grossomodo fino alla Rivana. A quel punto, è iniziata un’attesa estenuante. Senza aria condizionata, con i finestrini rigorosamente bloccati e senza, per lo meno per un paio d’ore abbondanti, la possibilità di poter scendere dal treno anche perché essendo la linea a un binario solo è risultato tutto più complicato".
Il treno, come abbiamo detto, era partito alle 13,52 da Argenta. Ebbene, il trasbordo dei passeggeri – come peraltro spiegato da Tper – è avvenuto attorno alle 17. I tecnici di Rfi sono già al lavoro da diverso tempo ma, essendo il danno piuttosto esteso, ci sarà parecchio da fare. Dall’azienda sostengono che i disagi, per lo meno, dureranno anche questa mattina.