Guccione e il Novecento Inaugura la mostra

Domani e sabato al padiglione di arte contemporanea le opere di un grande maestro del ventesimo secolo

A poco più di cinquant’anni dall’ultima mostra ferrarese dedicata a Piero Guccione, organizzata nel 1971 da Franco Farina al Centro Attività Visive di Palazzo dei Diamanti, Ferrara torna ad omaggiare questo grande maestro del Novecento che, come ha scritto Vittorio Sgarbi, "dopo la morte di Fontana, Gnoli e Burri ha rappresentato la sintesi suprema di pittura figurativa e astratta" in Italia. L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con Il Cigno Arte e l’Archivio Piero Guccione, ripercorre cronologicamente l’intera produzione dell’artista presentando al pubblico oltre settanta opere tra dipinti e pastelli suddivisi in due capitoli: gli anni a Roma (1957-1972) e il ritorno in Sicilia (1970-2014). Il percorso espositivo, allestito al Padiglione d’Arte Contemporanea, mette a fuoco i temi prediletti dal pittore: dal rapporto fra il paesaggio urbano e la natura, alle poetiche e delicate variazioni sul tema del mare e del cielo, passando per gli omaggi ai grandi maestri del passato.

Piero Guccione nasce il 5 maggio 1935 a Scicli in provincia di Ragusa. Dopo il diploma all’Istituto d’arte di Catania, nel 1954 si trasferisce a Roma, dove frequenta i pittori neorealisti, guardando sia a Renzo Vespignani, con il quale entra a far parte del gruppo Il Pro e il Contro – insieme ad Attardi, Calabria, Guerreschi, Gianquinto, Farulli, Ferroni, i critici Micacchi, Del Guercio, Morosini – sia a Renato Guttuso, di cui è assistente all’Accademia, ma del quale non condivide le inclinazioni espressioniste. Questa mostra è un’occasione imperdibile per contemplare da vicino la delicatezza, il silenzioso lirismo, l’intensità e la bellezza dei dipinti dell’artista siciliano.