FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Hotel in affanno, l’appello dei gestori: "Più regole per l’extra-alberghiero"

Federalberghi, Confesercenti e Confindustria: "Per noi trend negativo in undici mesi su diciotto. L’altro comparto è invece in forte crescita, ma una larga fetta sfugge ai canali ufficiali e fiscali".

Hotel in affanno, l’appello dei gestori: "Più regole per l’extra-alberghiero"

Federalberghi, Confesercenti e Confindustria: "Per noi trend negativo in undici mesi su diciotto. L’altro comparto è invece in forte crescita, ma una larga fetta sfugge ai canali ufficiali e fiscali".

Leggerla con una chiave di conflittualità sarebbe sbagliato. Si tratta, invece, di una richiesta di regolamentazione del settore extra-alberghiero che, sempre di più anche nella nostra città, registra numeri in forte crescita. È il tema sollevato dal presidente provinciale di Federalberghi-Confcommercio, Zeno Govoni e dai colleghi di Confesercenti e Confindustria, Nicola Scolamacchia e Matteo Ludergnani. "Analizzando gli ultimi 18 mesi – così Govoni – si nota che le presenze nel settore alberghiero hanno registrato un trend negativo in 11 mesi su 18 rispetto al 2022-2023, mentre rispetto al 2019 erano ben 17 i mesi negativi. Nel settore extra-alberghiero, invece, i mesi negativi rispetto al 2022-2023 sono stati solo sette su 18, con un solo mese negativo rispetto al 2019, e tutti i mesi positivi con incrementi a doppia cifra. Questo spostamento verso l’extra-alberghiero è dovuto a diversi fattori: ad esempio al costo inferiore e le nuove tendenze turistiche".

Tuttavia, rimarca Govoni, "nel 2019 le strutture dell’extra alberghiero registrate erano 245, salite a 318 nel 2023. Ma, secondo i dati monitorati da Airdna, ci sarebbero circa seicento strutture turistiche attive su piattaforme come Airbnb e Booking, il che indica una larga parte di mercato che sfuggirebbe ai canali ufficiali e fiscali". Il che genera non solo un problema di carattere fiscale per il Comune – non essendo strutture registrate, non versano la tassa di soggiorno e i pagamenti non sono tracciati – ma anche un problema "di tipo legale". A dirlo è Scolamacchia che, tuttavia, parte da una premessa. "C’è spazio e mercato per tutti per cui non vogliamo aprire una conflittualità – spiega – tanto più che le due tipologie di ospitalità corrispondono a richieste e interessi differenti. Tuttavia, registriamo una larga zona grigia, sulla quale occorre intervenire con una regolamentazione adeguata da parte – in primis – del Comune, che è danneggiato dal mancato gettito".

Fermo restando che "nelle strutture non idonee, la mancata registrazione dei clienti potrebbe comportare un profilo di rilievo penale e, secondariamente, va comunque riconosciuto agli alberghi il fatto di essere gli attori con cui la politica costruisce le politiche per il turismo". Mentre Govoni annuncia un prossimo incontro proprio con l’amministrazione, è Ludergnani a mettere sul piatto tre focus. "Per far coesistere al meglio le due realtà – spiega – è auspicabile che i flussi turistici aumentino. Tuttavia, ritengo sia prioritario che il fenomeno dell’abusivismo venga contrastato con determinazione, sia per tutelare l’Ente comunale che non incassa le tasse di soggiorno, sia per questioni di tutela legate alla clientela. Da ultimo, va evitato il fenomeno della desertificazione del centro storico, come avviene in altre città nelle quali le case dei residenti vengono adibite ad affitti brevi. Da noi non è ancora un’emergenza, ma comunque la guardia va mantenuta alta anche su questo versante".